Regista cinematografico italiano. Conseguita la laurea in Economia e Commercio
all'università di Bologna, durante gli anni di studio si appassionò al teatro
(mise in scena opere di Cechov, Ibsen e Pirandello) e lavorò come critico
cinematografico al "Corriere padano", il quotidiano di Ferrara. Nel 1940 si
stabilì a Roma, dove entrò nella redazione della rivista "Cinema" e si iscrisse
al Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 1942 collaborò alla stesura di Un
pilota ritorna di Roberto Rossellini e fu aiuto regista del francese Marcel
Carné per il film L'amore e il diavolo. Dopo aver realizzato, nel 1947, il suo
primo documentario, Gente del Po, nel 1950 debuttò dietro la macchina da presa
con il film Cronaca di un amore, ritratto dell'alta borghesia milanese con cui
vinse uno speciale Nastro d'Argento. Già in questa prima pellicola A. affrontò
tematiche quali il ruolo dell’intellettuale e i condizionamenti che il contesto
sociale impone al singolo, pervenendo a una feroce critica sociale attraverso
l'analisi dei comportamenti dei suoi personaggi. Si concentrò inoltre sui
mutamenti della realtà sociale, cercando di comprenderne la complessità, le
tensioni e gli sviluppi, anche nei successivi I vinti (1953), Le amiche (1955) -
Nastro d'Argento per il miglior film italiano - e Il grido (1957). La ricerca di
A. si colorò di tinte sempre più pessimistiche nella trilogia costituita da
L'avventura (1960), con cui vinse il Premio Speciale della Giuria al Festival di
Cannes; La notte (1961), che ottenne l'Orso d'Oro a Berlino e il Nastro
d'Argento per il miglior film italiano, e L'eclisse (1962), Premio Speciale
della Giuria al Festival di Cannes, con cui si impose definitivamente a livello
internazionale. Il suo pessimismo angoscioso si trasformò nel totale rifiuto
della realtà nei successivi Il Deserto rosso (1964); Blow-up (1966), Palma d'Oro
al Festival di Cannes e Nastro d'Argento per il miglior film straniero;
Zabriskie Point (1970); Professione: reporter (1975), Nastro d'Argento per il
miglior film italiano; Il mistero di Oberwald (1981), con cui effettuò il primo
esperimento di cinema elettronico in Italia; Identificazione di una donna
(1982). Colpito da un ictus cerebrale che lo privò dell'uso della parola dopo la
lavorazione di questa pellicola, il grande regista si limitò a dirigere qualche
documentario e nel 1995 tornò dietro la macchina da presa assistito da Wim
Wenders con il film in quattro episodi Al di là delle nuvole (1995), premiato
fuori concorso al Festival del Cinema di Venezia. Nel 2004 realizzò, insieme a
Steven Soderbergh e Wong Kar-Wai, Eros (2004). Nel 1983 fu insignito del Leone
d'Oro alla carriera e nel 1995 dell'Oscar alla carriera (Ferrara 1912 - Roma
2007).
Michelangelo Antonioni