(voce tedesca, der. di
Zoll: dogana e
Verein: unione). Termine usato per designare il
Deutscher Z.
(Unione doganale tedesca), costituitosi nel 1834 e divenuto il principale
strumento per l'unificazione politica della Germania, portata a compimento nel
1871. La sua nascita era stata preceduta da accordi doganali minori stipulati a
partire dal 1818, quando il Governo prussiano abolì le barriere doganali
tra le diverse province e stabilì una tariffa doganale unica per le merci
provenienti dagli altri Paesi, col preciso intento di favorire la produzione e
fronteggiare la concorrenza straniera, soprattutto britannica, liberando il
mercato interno tedesco dagli intralci doganali esistenti. Entro il 1826 molti
dei piccoli Stati tedeschi incuneati fra l'una e l'altra provincia prussiana
aderirono a questa riforma, favorendo la costituzione di una vasta area di
libero scambio. Unioni dello stesso tipo si realizzarono nel Nord tra Hannover e
Sassonia e nel Sud tra Baviera e Württemberg (
Süddeutscher Z.).
Le tre unioni diedero infine vita nel 1833 al
Deutscher Z., costituitosi
ufficialmente l'1 gennaio 1834, con la partecipazione di Prussia, Assia e dei
principati di Turingia, Sassonia, Baviera e Württemberg. Nel 1936 vi
aderirono anche Baden, Nassau e Francoforte; nel 1942 Brunswick, Lippe,
Lussemburgo e infine Hannover e Oldenburg. L'Unione venne così a
comprendere 17 Stati tedeschi, per un totale di circa 26 milioni di abitanti.
Rifiutando di entrare a farvi parte, l'Austria finì col cedere alla
Prussia la leadership economica e politica della Germania. Nel decennio 1860-70,
per rendere ancora più completa l'unificazione economica tedesca, si
costituirono vari altri organismi su scala nazionale che, unitamente allo
sviluppo della rete ferroviaria, diedero al movimento per l'unificazione
politica della Germania una base economica e sociale.