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Zeto.

Mitico figlio di Zeus e di Antiope, fratello gemello di Anfione, con cui costituisce la coppia dei Dioscuri tebani. Rappresentava la forza fisica, in contrapposizione alla cultura, personificata dal fratello, insieme con il quale costruì le mura di Tebe, la "città dalle sette porte". Abbandonati dalla madre sul monte Cicerone, furono allevati da un pastore. Rivelarono presto i loro attributi divini e le caratteristiche che li distinguevano l'uno dall'altro, essendo Anfione dedito alla vita contemplativa e al canto, mentre Z. attivo e battagliero. Dopo aver sottratto la madre alla schiavitù del nonno, re di Tebe, si impadronirono della città e a sua difesa eressero le mura con le sette porte, impegnandosi Z. nella direzione dei lavori, mentre Anfione, con il suono della lira e il canto, faceva muovere le pietre e gli alberi facilitando il lavoro dei carpentieri. Z. sposò Aedone ("usignolo"), figlia di Pandareo, ed ebbe un figlio, Itilo, che fu ucciso inavvertitamente dalla madre, trasformata poi dagli dei in usignolo, mentre egli morto di dolore, veniva sepolto accanto al fratello.