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Zenone.

Imperatore d'Oriente. Nacque nell'Isauria, regione dell'Asia Minore, e fu soprannominato Trascalisco o Taraziscodisco o Arciomeso. Entrò a far parte della milizia, ma ben presto fu nominato patrizio e quindi comandante della guardia imperiale dall'imperatore d'Oriente Leone I che voleva averlo in aiuto contro la potenza e la perfidia di Aspar e Arduburio. Z. sposò la figlia dell'imperatore, Ariadne, che dapprima lo disprezzò per il suo carattere ambiguo, in seguito l'accettò cercando di adeguarsi a lui allo scopo di impadronirsi del governo. Ma l'imperatore morendo lasciò il comando al nipote, che però morì giovanissimo. Z. dovette fuggire in Isauria per dissensi avuti con la suocera Verina che voleva mettere sul trono un suo amante. Chi trasse vantaggio da questo stato di cose fu Basilisco, il fratello di Z., che riuscì a farsi nominare imperatore. Ma il suo malgoverno non fu accettato dai sudditi di Costantinopoli e Z. riuscì, sia pure con l'inganno, nel 447 ad impossessarsi del trono. Imprigionò il fratello e la famiglia di lui in una cisterna e li fece morire di fame e di freddo. Dovette difendersi da Teodorico, principe dei Goti, e da Teodorico Amalo re degli Ostrogoti che non ammettevano il suo malgoverno e la sua crudeltà. Combatté contro Marciano suo nipote, in quanto figlio di Antemio imperatore d'Occidente e della seconda figlia di Leone I, che minacciò il suo Regno. Ma la moglie Ariadne, aiutata dal suo amante Anastasio, imprigionò il marito in un sepolcro e lo fece morire. Il suo governo fu crudele e dissoluto; nonostante questo promulgò alcune leggi giuste, tra cui l'Henoticon (482), un editto che doveva porre fine alle controversie fra gli ortodossi monofisiti e nestoriani, circa la natura di Cristo. Fece pure erigere monumenti degni di lode (430 circa - 491).