(dal nome del palazzo Real Sitio de la Zarzuela a
Madrid, residenza di riposo della famiglia reale, dove sarebbe stata
rappresentata per la prima volta). Genere teatrale spagnolo, serio o giocoso,
nel quale si alternano musica, danza e prosa. • Encicl. - La
z.,
nata nel XVII sec., benché appartenga a un genere che si riallaccia a
precedenti "autos", "églogas",
"entremeses" (XV sec.), ebbe i suoi primi autori in Calderón
de la Barca e in Bances Candamo. Dopo un periodo di decadenza nella prima
metà del XVIII sec., la
z. arrivò alla sua maturità
nel XIX sec. perfezionandosi e sviluppando, accanto alla tradizionale
z.
grande, in più atti (due o tre), di argomento serio, la
z.
chica, operetta dalla struttura più agile, in un solo
atto, a soggetto leggero o comico. Quest'ultima ebbe il sopravvento nella
seconda metà del XVIII sec. divenendo, con il suo realismo immediato e il
suo gusto bozzettistico dell'ambiente, documento fedele di un'epoca e del
costume madrileno.
La gran vía (1886) di F. Chueca e J. Valverde
è fra le
z.
più celebri. Altri compositori di
rilievo furono P.J.E. Arrieta, J. Gaztambide, F.A. Barbieri, R.
Chapí.