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Xeno.

(o xenon). Chim. - Elemento chimico di numero atomico 54 e peso atomico 131,30; simbolo: Xe. Nella tavola periodica degli elementi appartiene al gruppo zero o dei gas nobili, del quale costituisce il penultimo elemento, avendo come omologo superiore solo il radon. La sua scoperta risale al 1898, anno in cui W. Ramsey e M. W. Travers, gli scopritori del cripto, ottennero per distillazione frazionata del cripto greggio un gas che all'analisi spettroscopica presentava righe non attribuibili a alcun elemento fino ad allora conosciuto. Essi chiamarono x. il nuovo elemento, dal greco xenos, straniero. ║ Stato naturale: lo x. è un elemento estremamente raro nella crosta terrestre; è anche il gas nobile più raro nell'atmosfera, della quale costituisce lo 0,000.009% in volume ovvero lo 0,000.04% in peso. Esso dunque è presente con tenori in volume di circa 1/100.000 rispetto a quelli dell'argon, il gas nobile più abbondante. ║ Proprietà fisiche: come tutti i gas nobili anche lo x. si presenta come un gas incolore, inodore e insapore, di circa 4,5 volte più pesante l'aria. La miscela naturale è costituita di nove isotopi stabili; gli isotopi sintetici di x., invece, sono però tutti molto instabili; quello che ha un decadimento più lento (127) ha un tempo di dimezzamento di soli 36,4 giorni. Gli altri isotopi, 121, 122 e 123 decadono per emissione di positoni. Alla pressione atmosferica e temperatura ambiente lo x. è un gas incoercibile; il suo punto critico è a +16,6 °C e 58,22, atmosfere, condizioni nelle quali ha densità 1,55 g/cmc, superiore a quella dell'acqua. Sotto la temperatura ed a pressioni maggiori di quelle dette, può essere facilmente liquefatto; il liquido bolle a -108,06 °C e solidifica a -111,8 °C (alla pressione di un'atmosfera) in un solido cristallizzato nel sistema cubico a facce centrate. A pressione ridotta produce una scarica elettrica luminosa, come ad esempio per il neon e l'argon; la sua luce può variare dal verde al lilla secondo le condizioni. ║ Proprietà chimiche: lo x. presenta lo strato più esterno completo, ossia con otto elettroni, per cui non ha alcuna tendenza a combinarsi con altri elementi per dare composti. È stato dimostrato che lo x. dà origine a numerosi composti nei quali manifesta una vera e propria valenza chimica, con stato di ossidazione compreso fra 2 e 8 inclusi; per ognuno di questi è stato isolato almeno un composto termodinamicamente stabile. Questi composti ricadono in tre classi principali: a) fluoruri e ossifluoruri; b) fluoruri complessi con metalli; c) ossidi e composti ossigenati. complessi con metalli. ║ Usi: per la sua rarità e quindi per il suo costo elevato, lo x. trova un numero limitato di applicazioni in quanto molte di quelle possibili non sono economicamente valide. Fra quelle entrate nell'uso corrente citiamo il riempimento: 1) di tubi gassosi a scarica; 2) di lampade a arco per aumentarne l'emissione luminosa; 3) di lampade per flash elettronici; 4) di dispositivi elettronici a vuoto; 5) di lampade a pressione, per produrre radiazioni ultraviolette; 6) delle camere a bolle per la rivelazione di particelle elementari o radiazioni come i raggi gamma, che attraversando lo x. liquido in condizioni opportune generano una scia di bolle rilevabili fotograficamente; 7) di contatori a raggi X; 8) di camere ad ionizzazione. Una caratteristica dello x. è l'elevato coefficiente di assorbimento che esso presenta per i raggi X; questo può anche essere sfruttato per indurre polimerizzazioni per radiazioni in gas miscelati con lo x. stesso: esso assorbe le radiazioni X e le trasmette al gas in quantità molto maggiore di quelle che avrebbe trattenuto il gas da solo.