Archeologo inglese. Dopo aver
studiato materie letterarie all'università di Oxford, si dedicò
per un certo periodo all'insegnamento. Ma la sua passione per le ricerche
archeologiche lo spinse ad abbandonare quell'attività per dedicarsi agli
scavi. È ricordato soprattutto per la fortunata campagna condotta per
conto del British Museum e del Pennsylvania University Museum dal 1922 al 1929,
che servì a riportare alla luce i tesori della necropoli reale di Ur dei
Coldei, città della bassa Mesopotamia, sull'Eufrate. Il ritrovamento
della necropoli, risalente a circa 2800 anni a.C., ha fatto conoscere, fra
l'altro, un uso insolitamente antico dell'arco e della cupola nella costruzione
delle tombe. In essa la ricchezza di metallo e pietre preziose, la perfezione
delle figure di animali, gli intarsi di mosaici in conchiglia, lapislazzuli e
cornalina, hanno destato meraviglia in tutto il mondo scientifico. Prima di
effettuare la sua campagna mesopotamica che, con la scoperta della necropoli
reale, creò la sua grande fama di archeologo,
W. fece importanti
scavi anche in Nubia (dal 1907 al 1911); poi, dal 1912 al 1914 e nel 1919,
effettuò ricerche archeologiche, in collaborazione con D.G. Hogarth, in
Turchia, nella zona di Karkemish. Dal 1937 al 1939 e poi ancora dal 1946 al 1949
lavorò a Tell Açana. Eseguì altri scavi anche a Carchemish,
a Tell el Almarana, ad Alalakh e ad Al'Ubaid. Numerose sono le opere lasciateci
da
W. Tra queste citiamo:
Spadework in Archeology, 1954;
Excavations at Ur:
a Record of Twelve Year's Work, 1955;
As I
Seem to Remember, pubblicata postuma nel 1962 (Londra 1880-1960).