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Woolf, Adeline Virginia.

(detta Virginia). Scrittrice inglese. Figlia del critico sir Leslie Stephen (V. STEPHEN, LESLIE, SIR), iniziò a scrivere giovanissima, influenzata dagli incontri con gli amici del padre e principalmente con G. Meredith e J.A. Symonds. Grazie al fratello Thoby, entrato nel 1899 all'università di Cambridge, conobbe il gruppo di giovani studiosi riunitisi intorno al filosofo G.E. Moore, i cosiddetti "Apostoli del Trinity College" (ricordiamo B. Russell, G. Lytton Strachey, J.M. Keynes, L. Wittgestein, E.M. Forster, L. Woolf, R. Fry). Nel 1904 i fratelli Stephen (Virginia, Thoby, che morirà due anni dopo, e la sorella Vanessa), trasferitisi nel quartiere londinese di Bloomsbury, diedero vita al gruppo, denominato Bloomsbury set, destinato a determinare, per circa un trentennio, gli orientamenti stilistico-tematici della letteratura inglese contemporanea. Nel 1912 Virginia sposò Leonard Woolf con il quale, nel 1917, fondò la Hogarth Press, casa editrice presso la quale transitarono i maggiori autori dell'epoca, da T.S. Eliot a K. Mansfield, a E.M. Forster, a R. Graves. Nello stesso periodo vennero pubblicati i primi lavori della scrittrice (La crociera, 1915; Kew Gardens, 1919; Notte e giorno, 1920) che risentono ancora dello stile e dell'impianto narrativo ottocenteschi. La produzione successiva della W. però, sempre più legata allo spirito di ricerca proprio, ad esempio, a M. Proust e J. Joyce, si orientò verso una nuova concezione temporale applicata alla narrazione. Partendo dal cosiddetto flusso di coscienza sperimentato da Joyce, la scrittrice ne cesellò una versione personalissima, nella quale padrone incontrastato diviene il tempo che, metafora della vita, abbina momenti (paragonabili alle identità personali) a flussi temporali (emblematici della complessità e dell'inesorabilità del mondo esterno). I romanzi più significativi all'interno di questo percorso, che trova nella rarefazione e semplificazione del linguaggio un'altra caratteristica importante, sono soprattutto La signora Dalloway (1925), Gita al faro (1927), Orlando (1928) e Le onde (1931). Saggista attenta, la W. pubblicò Mr Bennett e Mrs Brown (1924), la raccolta Il lettore comune (1925; una seconda raccolta, omonima, vedrà la luce nel 1932), Una stanza tutta per sé (1929, importante analisi sociologica dell'identità femminile), Le tre ghinee (1938). Donna dalla profonda sensibilità, spinta da una fragilità emotiva a frequenti crisi depressive, non riuscì, nonostante l'intensa attività sociale e letteraria, a superare l'angoscia personale consequenziale allo scoppio della seconda guerra mondiale e, nel marzo nel 1941, si uccise annegandosi nel fiume Ouse, un mese dopo aver terminato il romanzo Tra un atto e l'altro. Alla sua morte lasciò molti lavori incompiuti, pubblicati postumi; oltre ai diari (raccolti da A. Olivier Bell e A. McNeillie in cinque volumi apparsi dal 1977 al 1984) e a una serie di epistolari (pubblicati tra il 1975 e il 1980 in sei volumi curati da Nigel Nicholson e J. Trautmann), ricordiamo Diario di una scrittrice (1953), Saggi (1966-67), Scene di Londra (1982, che raccoglie cinque racconti pubblicati su una rivista nel 1931), Freshwater (1977, pièce teatrale scritta nel 1923 e rimaneggiata nel 1935). Tra le altre opere della scrittrice ricordiamo: Flush (1933), immaginaria biografia del cane della poetessa inglese Elizabeth Barrett Browning; Lettera a un giovane poeta (1932); Gli anni (1937) (Londra 1882 - Lewes, Sussex 1941).