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Wolf-Ferrari, Ermanno.

Compositore italiano. Figlio del pittore tedesco August Wolf e dell'italiana Emilia Ferrari, venne dal padre avviato alla pittura ma dimostrò ben presto una forte attitudine per la musica; dal 1892 al 1895 frequentò a Monaco l'Akademie der Tonkunst, ove fu allievo di L. Abel per la direzione d'orchestra e di J. Rheinberger per il contrappunto. In teatro esordì nel 1900 a Venezia, godendo già in città di una discreta fama; ma la sua Cenerentola non ottenne alcun successo, né di critica né di pubblico. Il primo successo arrivò solo con l'esecuzione a Monaco dell'oratorio La vita nuova (1903). Sempre a Monaco, nello stesso anno, andò in scena, con favorevoli accoglienze, Le donne curiose, prima opera di W. di argomento goldoniano. Il musicista visse drammaticamente l'esperienza della prima guerra mondiale, durante la quale abbandonò quasi completamente l'attività compositiva. Nel 1939, ormai all'apice della fama, fu nominato professore di composizione al Mozarteum di Salisburgo. Alla sua produzione operistica appartengono numerosi lavori su soggetti desunti da Goldoni. Citiamo: Gli amanti sposi (1925); La vedova scaltra (1931); Il campiello (1936). Altre sue opere sono: Il segreto di Susanna (1909); I gioielli della Madonna (1911); L'amore medico (su soggetto desunto da Molière, 1913); Sly ovvero la leggenda del dormiente risvegliato (1927); Gli dei a Tebe (1943). Gli si devono inoltre alcuni oratori, brani per orchestra, musica sacra, ecc. Pubblicò numerosi articoli e saggi in tedesco, dedicati soprattutto alla produzione mozartiana e, in italiano, il volume Considerazioni attuali sulla musica (1943). Musicista di solida formazione culturale, profondo conoscitore del teatro settecentesco (di quello veneziano e goldoniano in particolare), tentò di rievocarne il clima, ma la sua rimase un'operazione prevalentemente culturale e solo sporadicamente raggiunse livelli artistici (Venezia 1876-1948).