Pediatra e psicoanalista inglese. Dopo
essersi specializzato in Pediatria a Cambridge, si avvicinò alla
psicoanalisi (1923). Le sue ricerche relative alla psicologia infantile e alla
integrazione del bambino nella società contribuirono ad approfondire le
conoscenze che si avevano sul rapporto tra bambino e mondo. Durante la seconda
guerra mondiale
W. continuò i suoi studi giungendo a porre in
evidenza la profonda importanza del rapporto madre-bambino come paradigma primo
dei rapporti del bambino con il mondo esterno. Egli introdusse il termine di
oggetto transizionale per designare l'area intermedia di esperienza
tra il dito e l'orsacchiotto, tra l'erotismo orale e il vero
rapporto oggettuale. L'oggetto transizionale, che generalmente viene
ricercato tra i quattro e i dodici mesi di vita, è spesso rappresentato
da un bambolotto o da una parte di lenzuolo o di coperta; il suo uso è
una difesa contro l'angoscia e diventa di importanza vitale al momento di
andare a dormire. Nel 1956
W. venne eletto presidente della
Società psicoanalitica inglese, carica che mantenne sino al 1959, quindi
ancora dal 1965 al 1968. Tra le sue opere ricordiamo:
Sviluppo affettivo e
ambiente (1956);
La famiglia e lo sviluppo dell'individuo (1956);
Gioco e realtà (postumo, 1971);
Colloqui terapeutici con i
bambini (postumo, 1971) (Devon 1896 - Londra 1974).