Generale inglese. Specialista nelle
operazioni di guerriglia, intorno al 1938 fu inviato in Medio Oriente per
organizzare un corpo speciale di volontari ebrei da impiegare contro i
terroristi arabi che agivano in Palestina. Nel 1940, quattro mesi dopo l'entrata
in guerra dell'Italia a fianco della Germania, fu destinato al Cairo presso il
quartier generale di Wawell, allora comandante supremo delle forze alleate in
Medio Oriente. Fu incaricato dallo stesso Wawell di recarsi a Khartoum, la
capitale del Sudan, per collaborare con Hailé Selassié, il
detronizzato imperatore d'Etiopia, che era ivi in attesa di poter tornare in
Addis Abeba non appena gli Italiani ne fossero stati scacciati. Presi accordi
con il Negus,
W. preparò e diresse la rivolta degli Etiopi contro
l'occupazione italiana dopo aver costituito, verso la fine del 1941, la
"Golden Force", uno speciale reparto addestrato alla guerriglia che
venne impiegato con notevole successo durante l'avanzata britannica in Etiopia.
Quando poi Wawell fu nominato comandante supremo delle truppe britanniche in
India,
W. lo seguì, trasferendosi nel 1942 in Birmania con il
compito di frenare l'avanzata giapponese in quei territori. Anche in Birmania
W. decise di costituire i Chindits, gruppi organici di guerriglieri che,
a partire dal febbraio 1943, ebbero un ruolo, se non decisivo, certo molto
importante in quella campagna. Nel 1943
W. rientrò momentaneamente
in patria e in quell'occasione fu al servizio personale di W. Churchill alla
Conferenza interalleata di Quebec. Tornato in India, postosi agli ordini di lord
Mountbatten comandante in capo del Sud-Est asiatico, organizzò nuovi
reparti Chindits contribuendo, con questi, ad arrestare la controffensiva che i
Giapponesi avevano lanciato verso la fine del 1943 e agli inizi del 1944.
Morì in un incidente di volo mentre si stava recando a ispezionare i suoi
reparti di guerriglieri (Naini Tal, Uttar Pradesh 1903 - Birmania 1944).