Uomo politico e giurista statunitense.
Democratico jacksoniano antischiavista, nel 1845 fu eletto deputato al Congresso
come rappresentante della Pennsylvania. L'anno seguente, richiamandosi alla
North-West Ordinance del 1787, propose un disegno di legge che, se
approvato, avrebbe impedito il diffondersi della schiavitù nei territori
conquistati nel corso della guerra contro il Messico. La sua proposta, nota come
Wilmot Proviso (Clausola di
W.), sollevò un'immediata presa
di posizione dei rappresentanti degli Stati del Nord e del Sud: mentre i primi
votarono a favore, i secondi si opposero accanitamente. In risposta, i difensori
dello schiavismo presentarono varie mozioni che negavano al Governo federale la
facoltà di imporre restrizioni alla schiavitù. Esse vennero
respinte, mentre la
Wilmot Proviso, approvata alla Camera, ma bocciata al
Senato, divenne la bandiera degli antischiavisti. Su di essa, due anni dopo, si
costituì il Free Soil Party e, successivamente, il Partito repubblicano,
di cui
W. divenne uno degli esponenti più rappresentativi. Membro
del Senato (1861-63), continuò a battersi per l'abolizione della
schiavitù e nel 1862 la
Wilmont Proviso divenne legge dell'Unione.
Nominato giudice dell'Alta Corte nel 1863, conservò l'incarico sino alla
morte (Bethany, Pennsylvania 1814 - Towanda, Pennsylvania 1868).