Economista e sociologo austriaco.
Abbandonata la carriera statale, abbracciata in gioventù, si
dedicò interamente allo studio e all'insegnamento, prima
nell'università tedesca di Praga (dal 1884), poi in quella di Vienna (dal
1903). Entrato a far parte nel 1915 della Camera dei Signori, nel 1917-18 fu
ministro del Commercio. Tra i primi e più prestigiosi rappresentanti
della scuola austriaca, insieme con K. Menger, che gli fu maestro, introdusse il
termine "utilità marginale" (
Grenznützen),
sviluppando l'argomentazione mengeriana sul valore. Dotato di una ampia visione
dei problemi economici, ma privo della necessaria preparazione tecnica, si
limitò a tracciare le linee della teoria austriaca del costo e della
distribuzione, sottolineando il comportamento economico dei singoli individui e
interessandosi soprattutto al processo sociale nel suo complesso. Opere
principali:
Sull'origine e sulle leggi principali del valore economico
(1884);
Il valore naturale (1889);
Teoria dell'economia sociale
(1914) (Vienna 1851 - Sankt Gilgen, Salisburgo 1926).