Poeta polacco. Studente di Filologia a
Cracovia e poi a Vienna, fu membro attivissimo di società clandestine
patriottiche. Prigioniero per due anni in Russia durante la prima guerra
mondiale, tradusse le poesie di Blok e lesse i versi del futurista Severjanin.
Fu tra i fondatori, a Varsavia, della rivista d'avanguardia
"Skamander"; nel 1939, dopo l'invasione tedesca, lasciò la
Polonia e visse in vari Paesi d'Europa e d'America. Le sue prime raccolte
poetiche, piene di entusiasmo (
La primavera e il vino, 1919;
I passeri
sul tetto, 1921), introdussero nella lirica polacca la felice ebbrezza di
vivere e il gioioso disimpegno dei poeti dello "Skamander". Tra le
opere del periodo maturo, dai toni più pacati ed equilibrati (
L'Orsa
Maggiore, 1923;
Diario di amore, 1925;
Fertilità amara,
1933), si distinse
Lauro olimpico (1927), singolare poemetto, permeato di
classica bellezza, in cui
W. esaltò la vittoria dell'uomo sul suo
corpo. La tematica politica comparve in
Tragica libertà (1936),
mentre poesie di ispirazione patriottica e religiosa (
La terra-lupa,
1941;
La rosa dei venti, 1942;
Le croci e le spade, 1952) furono
scritte durante la guerra. Nella produzione lirica del dopoguerra (
Il tessuto
della Terra, 1960;
Baule sulle spalle, 1964;
Incubo nel sonno,
1969) il poeta espresse la nostalgia e l'angoscia del distacco dalla propria
terra.
W. scrisse anche un volume di racconti di guerra (
I confini del
mondo, 1932) e opere saggistiche, tra cui un'avvincente biografia di Chopin
(1949) (Drohobycz 1894 - Londra 1969).