Economista svedese. Conseguite le lauree in
Filosofia e Matematica all'università di Uppsala, nel 1895 si
laureò in Economia politica. A causa delle sue idee favorevoli
all'attuazione di riforme in campo sociale, che gli causarono l'avversione degli
ambienti ufficiali accademici, venne nominato professore all'università
di Lund piuttosto tardivamente (1900). Con la sua opera
W. diede un
apporto molto rilevante all'economia teoretica, influendo in modo significativo
sullo sviluppo della scienza economica e sulla politica monetaria e creditizia
europea. Il suo massimo contributo fu l'integrazione dell'analisi monetaria con
quella reale, primo tentativo organico di superamento della dicotomia tra
mercato monetario e mercato dei beni. Basandosi sulla distinzione tra saggio
naturale e saggio monetario di interesse,
W. attribuì alla
divergenza tra i due tassi i processi cumulativi di espansione e di recessione.
Importante anche la critica alla tesi di Ricardo sulle conseguenze
dell'introduzione delle macchine sull'occupazione, il ritorno al malthusianesimo
e alla teoria dell'ottimo della popolazione, ecc. I contributi teorici
fondamentali di
W. furono già ben delineati nelle tre opere
pubblicate all'inizio della sua attività:
Valore,
Capitale e
Rendita (1893), che analizza i problemi del valore e della distribuzione;
Saggi di finanza teorica (1896);
Interesse e prezzi (1898), che
presenta la teoria sulle relazioni tra saggio monetario, saggio naturale di
interesse e livello generale dei prezzi. Le
Lezioni di economia politica
(2 volumi, 1901 e 1906) costituiscono una sintesi organica di tutto il suo
pensiero scientifico (Stoccolma 1851 - Stocksund 1926).