Stats Tweet

Wellington, Arthur Wellesley duca di.

Generale, diplomatico e uomo politico inglese. Dopo aver prestato servizio come ufficiale presso i reparti britannici di stanza nelle Fiandre, dal 1797 al 1805 combatté in India, agli ordini del fratello, lord Wellesley, e vi sconfisse i Maratti, popolazione indigena del Deccan, sottomettendoli. Rimpatriato dopo l'occupazione del Deccan, e datosi alla vita politica, fu eletto deputato alla Camera dei Comuni divenendo in seguito segretario di Stato per l'Irlanda. Nel 1807 dopo aver partecipato alla spedizione britannica contro la Danimarca, fu incaricato di negoziare la resa di Copenaghen. L'anno dopo, in qualità di generale di divisione, ebbe il comando dell'esercito inglese inviato in Spagna a combattere contro i Francesi e, nel 1809, nominato generalissimo delle truppe britanniche nella penisola iberica, sconfisse in più battaglie i marescialli di Napoleone, liberando prima il Portogallo, poi la Spagna e spingendosi fino a Bordeaux in territorio francese (1814). Tra le battaglie vinte da W. in terra iberica, memorabili furono quelle che bloccarono l'avanzata del generale Massena (1810) e quella di Salamanca (1812), in cui batté il maresciallo Marmont. Dopo il suo ingresso trionfale in Madrid, però, dovette ripiegare verso l'Estremadura sotto l'incalzare dei Francesi agli ordini del generale napoleonico Nicolas Jean de Dieu Soult. Partito Napoleone per la campagna di Russia ed essendosi, di conseguenza, assottigliate le forze francesi in Spagna, W. riuscì a battere Soult a Vitoria e a costringerlo a ritirarsi in terra francese. Rientrato in patria dopo la brillante campagna iberica, ebbe la nomina a duca di Wellington e, nei primi mesi del 1815, ebbe il comando dell'esercito fornito dalla coalizione antinapoleonica e composto dai 30.000 Anglo-Olandesi che erano appoggiati dai 120.000 Prussiani comandati da Blücher. Con tali forze, W. si scontrò contro l'esercito francese di Napoleone il 18 giugno 1815 a Waterloo; l'abilità di W. fu quella di resistere con grande tenacia alle preponderanti truppe napoleoniche fino all'arrivo di Blücher e dei suoi Prussiani, consentendo a questi ultimi di annientare l'esercito francese e costringendo Napoleone alla resa. In seguito W. partecipò al Congresso di Vienna del 1815 e, successivamente, a quello di Aquisgrana (1816), in veste di diplomatico. Nel 1822 intervenne anche al Congresso di Verona dal quale ebbe origine la Santa Alleanza. Nel 1827 ottenne la nomina a comandante supremo dell'esercito britannico, carica che conservò fino alla morte. Appartenente al partito conservatore dei tories, presso il quale godeva di grande prestigio, nel 1828 divenne presidente del Consiglio e, con la collaborazione di R. Peel, allora ministro dell'Interno, diede avvio ad importanti riforme. Nel 1830, tuttavia, fu costretto a dare le dimissioni in seguito alla sconfitta subita dai Tories alle elezioni che videro la vittoria dei Whigs. Tornò al Governo nel 1834 come ministro degli Esteri, durando in carica fino all'anno successivo, e poi nel 1846 come ministro senza portafoglio (Dangan Castle, Dublino 1769 - Walmer Castle, Kent 1852).