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Weinheber, Joseph.

Scrittore austriaco. Dopo una triste infanzia trascorsa in un orfanotrofio di provincia (tale esperienza verrà rievocata nel romanzo L'orfanotrofio, 1925), si adattò ai mestieri più disparati, divenendo, dal 1911 al 1932, impiegato alle poste di Vienna. Apprezzato dal Nazismo, verso il quale W. per un breve periodo nutrì una certa simpatia, si suicidò poche settimane prima della fine del secondo conflitto mondiale, dilaniato da alcool e depressione. Autore di romanzi e di saggi di scarsa rilevanza letteraria, si distinse soprattutto per le sue liriche, di stampo classicheggiante (si ispirò in particola modo a Orazio e a Hölderlin) e caratterizzate da un'eccezionale perfezione formale (L'uomo solitario, 1920; Nobiltà e declino, 1934; Corona tardiva, 1936; Musica da camera, 1939). W. scrisse anche una raccolta di strofe popolari, in parte in dialetto viennese (Vienna alla lettera, 1935) (Vienna 1892 - Kirchstetten, Bassa Austria 1945).