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Weigel, Valentin.

Mistico e filosofo tedesco. Pastore protestante a Zschopau, condusse vita appartata, evitando di manifestare apertamente la propria opposizione ad alcune concezioni luterane in contrasto con le sue idee (non condivideva, tra l'altro, la concezione della salvezza per fede). Tra i massimi rappresentanti della corrente del misticismo speculativo tedesco, che trae le sue origini da H. Eckhart e J. Tauler, W. sosteneva che tutta la realtà partecipa all'essere di Dio di cui il mondo creato è autorivelazione. Dio vive nella ricerca che l'uomo fa di lui, per cui Dio e l'esperienza interiore del divino si saldano. Promotore di associazioni per pregare Dio senza necessità di mediazione teologica e sacramentale della Chiesa, le sue dottrine, ispirate a un panteismo pregno di motivi cabalistici, ebbero numerosi seguaci che si organizzarono in sette, disperse, tuttavia, nel giro di pochi anni. Tra le opere di W., pubblicate tutte postume per timore della censura luterana, ricordiamo Libellus de vita beata (1609), Dialogus de christianismo (1614), Philosophia theologica (1618), Soli Deo gloria (1618), Studium universale (1618) (Naundorf, presso Grossenhain, Sassonia 1533 - Zschopau Erzgebirge 1588).