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Watteau, Jean Antoine.

Pittore francese. Venuto precocemente in contatto con la pittura del Nord europeo (Rembrandt, Rubens), nel 1702 si trasferì a Parigi, dove lavorò come copista di quadri per conto di un mercante d'arte e dove venne in contatto con maestri, come C. Gillot e quindi C. Audran, orientati al recupero della radice manieristica franco-italiana. Nel 1717 W. entrò nell'accademia, presentando per l'ammissione Imbarco a Citera, opera che segna la consacrazione ufficiale di un nuovo genere, quello delle feste galanti, da lui stesso creato. Interessato al mondo del teatro, a Rubens e ai cinquecentisti veneziani, il pittore seppe fondere nelle sue opere la vena realistica nordica (un realismo rivolto ai fatti minori) a un'attenta ricerca cromatica e luminosa. D'altro canto l'eccezionalità dell'opera di W. non può essere spiegata unicamente dalla combinazione di queste esperienze; essa si colloca totalmente sotto il segno della teatralità: il mondo delle maschere e il teatro (Teatranti francesi, Amore al teatro francese, Amore al teatro italiano) vengono vissuti dal pittore come distacco dalla realtà e allusione a una dimensione diversa, più intima. In quelle atmosfere incantate, caratterizzate da toni caldi e sprazzi di luce scintillante, fluisce una pienezza esistenziale per cui W. risulterà assai caro ai romantici e alla generazione di P. Verlaine. Alle opere rappresentanti le varie feste galanti (Riunione in un parco, Piacere di un ballo), su uno sfondo di socialità artificiosa e segnate da malinconia e struggimento, fa seguito, dopo il 1717, un recupero del concreto sull'artificioso. L'ultima grande opera, L'insegna di Gersaint, apre a un'attenta analisi della vita sociale, velata da un segreto simbolismo a sfondo autobiografico. Autore che imprimerà una svolta nella pittura europea, W. dipinse anche scene di genere (Suonatore ambulante con marmotta), nudi e figure isolate (L'indifferente), soggetti mitologici (Il giudizio di Paride) e ritratti (Ritratto di Antonio Pater) (Valenciennes 1684 - Nogent-sur-Marne 1721).