Uomo politico inglese. Convinto
protestante, visse in esilio durante la reggenza di Maria la Cattolica. Durante
il regno di Elisabetta I fu inviato da W. Cecil in ambasceria a Parigi (1570) in
appoggio agli ugonotti nelle trattative di pace con la regina madre Caterina che
sancirono l'inizio dell'amicizia franco-inglese. Prodigatosi, invano, per un
matrimonio di Elisabetta con uno dei figli di Caterina, a seguito della strage
della notte di san Bartolomeo (1572)
W. tornò in Inghilterra
(1573), dove divenne membro del consiglio privato della regina e quindi
segretario di Stato (1601) e si occupò principalmente di sventare le
congiure ordite contro Elisabetta. Il suo acceso puritanesimo lo indusse a
sostenere un più deciso intervento per la causa protestante nei Paesi
Bassi e una politica antispagnola; si impose tuttavia la linea più
moderata della regina e di Cecil (Footscray, Kent 1532 circa - Londra 1590).