Compositore, drammaturgo e scrittore
tedesco. Nono figlio di un funzionario di polizia e di Johanna R. Pätz,
rimase orfano di padre a soli sei mesi e fu educato dal patrigno, l'attore e
pittore Ludwig Geyer. Entrato nell'università di Lipsia nel 1831,
attratto dagli interessi letterari e filosofici,
W.
si
accostò relativamente tardi alla musica, dove fu essenzialmente un
autodidatta, compiendo gli unici studi musicali regolari alla Thomasschule di
Lipsia con Th. Weinlig, a diciassette anni. Risalgono a questo periodo le sue
prime composizioni, tra cui alcune sonate per pianoforte, varie ouvertures e una
sinfonia, nelle quali è evidente l'influsso ora di Beethoven, ora di
Mozart o di Weber. La prima opera teatrale di
W.,
Le Fate (dalla
Donna serpente di C. Gozzi), successiva a
Le nozze (1932),
incompiuta, fu composta nel 1833-34, seguita un anno dopo da
Il divieto
d'amare (da W. Shakespeare), ancora impregnato degli influssi del melodramma
italiano e francese. Divenuto maestro del coro al teatro di Würzburg e
quindi direttore d'orchestra a Magdeburg e a Königsberg (città dove
nel 1836 aveva sposato la cantante Minna Planer),
W.
frequentò gli ambienti della "Nuova Germania", il
movimento letterario di Heinrich Laube assertore della rinascita della cultura
nazionale. Trasferitosi a Riga, sempre come direttore d'orchestra (1837-39), dal
1838 attese alla stesura della sua prima opera importante,
Rienzi, un
dramma storico a forti tinte e di impianto grandioso, tipico del
gran-opéra francese, portato a termine nel 1840 a Parigi in un
clima di gravi ristrettezze economiche. Al
Rienzi fece seguito
L'Olandese volante (V. VASCELLO FANTASMA, IL
o L'OLANDESE VOLANTE), ispirato a una
leggenda scandinava, la cui partitura venne terminata nel 1841 (un'altra
versione del libretto, col titolo
Il vascello fantasma, era stata ceduta
da
W. stesso al direttore dell'Opéra, Pillet) e che presenta
in
nuce quelli che saranno gli stilemi del Musik-Drama wagneriano. Ottenuta la
celebrità grazie alla rappresentazione trionfale del
Rienzi a
Dresda nel 1842,
W.
fu nominato maestro della cappella di corte
(1843-49) di Dresda, dove trascorse sette anni densi di avvenimenti nel vivo
della vita musicale e teatrale tedesca, a contatto con F. Liszt e con l'ambiente
del radicalismo tedesco. Negli anni 1843-45
W. prese spunto dalla storia
e dalle antiche leggende germaniche per la stesura del
Tannhäuser
(V.), tappa significativa nello sviluppo del
Musik-Drama, in cui si ritrova la prima grande pagina sinfonica wagneriana (la
celebre
ouverture). La rappresentazione dell'opera a Dresda (1845) non
suscitò tuttavia consensi. Alla stessa epoca risale l'abbozzo (1845) e la
composizione (1846-48) del
Lohengrin (V.),
ispirato a poemi medioevali, in cui il motivo drammatico, come nelle opere
precedenti, è sempre il desiderio d'amore: l'amore non solo contiene
l'assoluto, ma è l'assoluto stesso, costretto a una indomita battaglia
contro l'"impuro", il "contingente", identificato nelle
mediocrità e negli egoismi umani, da cui esce irrimediabilmente
sconfitto. La partecipazione ai moti del 1848, a fianco dell'amico M.A. Bakunin,
nonché la diffusione delle sue idee politiche antireazionarie e
anarchiche (nel 1849 sotto l'influsso di Bakunin scrisse il pamphlet
L'arte e
la rivoluzione) tramite progetti di riforme teatrali, articoli politici,
interpretazioni storiche della saga germanica, costrinsero
W.
a
riparare in Svizzera nel 1849, motivo per cui il compositore non poté
assistere alla prima rappresentazione del
Lohengrin a Weimar (1850),
sotto la direzione di Liszt. A Zurigo, dove visse unicamente di sovvenzioni di
amici,
W.
approfondì i fondamenti teorici della sua
rivoluzionaria visione del teatro musicale con
L'opera d'arte
dell'avvenire (1849) e
Opera e dramma (2 volumi, 1850-51); l'artista
contrappone alla rigidità formale dell'arte del passato un'arte libera da
schematismi convenzionali, nella quale musica, poesie e arte drammatica, le tre
espressioni più sublimi, si fondono nel
Wort-Ton-Drama, l'opera
d'arte totale (
Gesamtkunstwerk), in funzione etica e non più
edonistica. L'immediatezza espressiva, a cui tende il
Wort-Ton-Drama,
viene cercata nell'accentuazione dei valori simbolici su quelli formali della
musica attraverso alcuni procedimenti, tra cui l'introduzione del
Leitmotiv, o "motivo guida", cioè di un tema musicale
dotato di valore referenziale (per identificare personaggi, idee, situazioni
drammatiche) sulla cui ricorrenza si basa in parte la struttura dell'opera.
Risalgono a questo periodo la frequentazione con H. von Bülow e con P.
Cornelius, suoi fedeli amici per tutta la vita, e la lettura di A. Schopenhauer,
che esercitò una forte influenza sul pensiero wagneriano. Nel frattempo
nel 1852
W. aveva definito il piano dell'
Anello del Nibelungo
(V. ANELLO DEL NIBELUNGO, L'), la cosiddetta
Tetralogia. La composizione musicale della prima giornata (
Oro del Reno,
V.) fu portata a termine in pochi mesi tra il 1853
e il 1854; seguirono
La Valchiria (1854-56, V.
VALCHIRIA, LA) e le prime scene del
Sigfrido (1856-57). La
Tetralogia venne poi interrotta per 12 anni, duranti i quali l'artista ebbe una
relazione con Matilde Wesendonck, che provocò la separazione dalla
moglie, compose il
Tristano e Isotta (1857-59) e mise a punto il progetto
de
I maestri cantori di Norimberga (1861-67, V.
MAESTRI e CANTORI DI NORIMBERGA, I). Lo
spostamento di obiettivo dal ciclo nibelungico, imperniato essenzialmente sui
grandi rapporti Natura-Umanità, al
Tristano, dedicato all'Eros
già umanizzato, è determinato sia dalla rilettura wagneriana della
filosofia di Schopenhauer, sia dalle vicissitudini sentimentali, relative al
tormentato rapporto tra l'artista e la Wesendonck. Nel frattempo la vita di
W. era sempre più costellata di avventure sentimentali e di viaggi
(Londra, Venezia, Parigi), ma anche di episodi negativi, tra cui la fine della
relazione con la Wesendonck e il fiasco del
Tannhäuser
all'Opéra di Parigi nel 1861, che provocò un clamoroso
scandalo, per cui solo pochi amici, tra cui Ch. Baudelaire, sostennero il
compositore, il quale, perduta la speranza di farsi un nome all'estero,
tornò in patria. Nel 1864, grazie al sostegno di Luigi II, nuovo re di
Baviera,
W.
poté raggiungere una certa stabilità
economica che gli consentì di svolgere più serenamente il suo
lavoro. Tuttavia, due anni dopo l'ostilità della corte, determinata dallo
scandalo suscitato dalla sua relazione con Cosima Liszt, sposata von Bülow,
conosciuta nel 1863, indusse
W.
a lasciare Monaco e a trasferirsi
a Triebschen, presso Lucerna dove frequentò F. Nietzsche e dove nel 1870,
dopo la morte della moglie Minna (1866) e il divorzio di Cosima dal marito
(1869), si unì in matrimonio con colei che sarebbe divenuta la
"vestale di Bayreuth". In quegli stessi anni il compositore
portò a termine il
Sigfrido (1869-71,
V.) e compose
L'idillio di Sigfrido (1870)
per piccola orchestra, riprendendo inoltre la stesura dell'ultima giornata della
Tetralogia, ultimata nel 1874 col titolo di
Il crepuscolo degli dei
(V. ANELLO DEL NIBELUNGO, L'). Trasferitosi nel
1872 a Bayreuth, grazie all'aiuto finanziario di Luigi di Baviera
W.
si dedicò alla realizzazione del teatro consacrato alle sue opere,
concepito fin dal 1850 e trionfalmente inaugurato nel 1876 con la
rappresentazione dell'intero ciclo dell'
Anello del Nibelungo. Impegnato
nella sua ultima fatica compositiva, il
Parsifal
(V.), cui attese dal 1877 al 1882, su un'idea
già abbozzata nel 1857, venne colto dalla morte nel palazzo Vendramin
Calergi di Venezia, un mese dopo averne terminato la partitura. Il suo corpo
venne sepolto a Bayreuth, nel giardino della villa che egli volle chiamare
Wahnfried, ossia "tregua al viaggiare", divenuto luogo di
pellegrinaggio per i cultori della sua musica, attratti a Bayreuth anche dal
festival annuale. L'opera di
W. rispecchia le crisi e le contraddizioni
che hanno caratterizzato la rapida fase di modernizzazione in senso
capitalistico della vecchia Germania, fase che aveva trovato impreparati i
gruppi di intellettuali. Dopo il fallimento delle velleità
rivoluzionarie, che erano culminate nei moti del 1848, si verificò una
netta cesura tra "primo" Romanticismo e "secondo"
Romanticismo, di cui il compositore tedesco rappresenta la figura più
emblematica. Le delusioni dell'ex rivoluzionario dopo i fatti del 1848-49
portarono
W.
a un allontanamento dalla filosofia di Feuerbach e a
un avvicinamento al pessimismo metafisico di Schopenhauer che non tardò a
dare segni tangibili nell'abbandono del grande tema della
"liberazione" dell'
Olandese volante, del
Tännhaus
e del
Lohengrin. Nell'
Anello del Nibelungo, originariamente
concepito in senso antimercantilistico e ribelle (Sigfrido restituisce l'oro
malefico alle figlie del Reno e all'uomo la libertà originaria), si fece
invece strada il tema dell'annientamento della vita, che travolge dei ed eroi, e
dell'inutilità dell'agire umano. Il recupero dell'ottimismo nei
Maestri cantori di Norimberga e nel
Parsifal coinciderà con
l'accettazione da parte di
W. delle idee reazionarie nazional-liberali
della borghesia imprenditoriale tedesca: la realtà rievocata negli
antichi
Maestri assume il volto idilliaco di una società
cinquecentesca in cui si attua il sodalizio tra l'artigiano borghese e il
signorotto feudale; nel
Parsifal si celebra l'ultimo approdo nel seno
della religione (Lipsia 1813 - Venezia 1883).