Economista tedesco. Professore
prima alla Scuola superiore di commercio di Vienna, poi alle università
di Dorpart, Friburgo e Berlino (1870-1917) fu un riformatore moderato e
partecipò all'organizzazione della Verein für Sozialpolitik (Lega
per una politica socialista), legandosi a quel gruppo di economisti tedeschi (G.
Schmoller, K. Kold, L. Brentano, E. Engel, ecc.) che tenne conto della crescente
forza del Socialismo. Nel 1872 questo gruppo convocò a Eisenbach un
congresso di economisti che si pronunciò a favore di una sorta di
"Socialismo di Stato", attaccando il Liberismo economico e
attribuendo al
laissez faire la colpa del malcontento dei lavoratori e
delle loro misere condizioni. Da qui la richiesta di una pianificazione pubblica
e dell'intervento dello Stato nella regolazione degli affari economici. Come
membro della Dieta prussiana, sostenne la nazionalizzazione delle ferrovie e
degli istituti assicurativi e di altri istituti aventi carattere sociale. Si
occupò particolarmente della formazione del capitale e, richiamandosi a
Rodbertus, propose una distinzione tra capitale come categoria puramente
economica indipendente dalla legislazione vigente, e capitale come categoria
giuridico-storica. Tra le opere:
Fondamenti dell'economia politica (2
volumi, 1876);
Scienza della finanza (4 volumi, 1877-1901) (Erlangen 1835
- Berlino 1917).