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Vysinskij, Andrej Januar'eviè.

Giurista e uomo politico sovietico. Studente a Odessa, si iscrisse al Partito socialista russo e, nel 1917, prese parte al movimento rivoluzionario, dapprima tra le file dei menscevichi e, più tardi, con i bolscevichi (1920). Nel 1923, grazie agli studi da lui compiuti, fu nominato procuratore generale della Repubblica Sovietica Russa, e come tale, perseguito con il massimo accanimento chiunque avesse parteggiato per i controrivoluzionari, meritandosi in tal modo la fiducia dei massimi esponenti comunisti, che nel 1925 gli affidarono anche la cattedra di Diritto all'università di Mosca. Da Stalin, ottenne poi anche l'incarico di procuratore generale presso la Corte Suprema. Come pubblico accusatore ebbe la responsabilità dei processi politici svoltisi dal 1936 al 1938. Allo scoppio della seconda guerra mondiale Stalin lo nominò "commissario aggiunto al ministero degli Esteri", affidandogli spesso incarichi e missioni di fiducia. Successivamente ricoprì altri importanti incarichi e rappresentò l'Unione Sovietica all'assemblea delle Nazioni Unite. Nel 1949 prese il posto di Molotov quale ministro degli Esteri, rimanendo tale fino alla morte di Stalin, nel 1953 (Odessa 1883 - New York 1954).