Psicologo russo. Docente all'università di
Mosca e all'Accademia Krupskaja per l'educazione comunista, insieme ad altri
psicologi (A.N. Leont'ev, A.-R. Lurija) diede vita alla scuola
storico-culturale, la maggiore nell'ambito della psicologia russa. Alla base del
pensiero di
V. sta l'idea che i processi psichici si fondino sull'impiego
dei segni e in primo luogo dei simboli linguistici che l'individuo acquisisce
nel corso del suo sviluppo ontogenetico e che vengono progressivamente
interiorizzati; tali segni hanno una matrice socio-culturale definita,
fortemente connotata, secondo
V., dalla scuola.