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Vulgata.

Traduzione latina della Bibbia in uso nella Chiesa latina, curata da san Girolamo che sembra averla derivata dall'Italica, ai tempi di sant'Agostino. San Girolamo, tuttavia, tradusse soltanto i libri dell'Antico Testamento: il Pentateuco; i libri di Samuele; i Libri dei Re; i Libri delle Cronache; Esdra e Neémia; i Libri dei Maccabei; i Libri sapienziali; i Profeti. Girolamo tradusse dai testi originali, oltre ai testi del Vecchio Testamento, anche Tobia e Giuditta. Il resto è costituito da una sua revisione di precedenti versioni latine del testo dei Settanta e da una piccola parte di dette versioni non passata al vaglio di san Girolamo: di qui la diversità stilistica fra i vari libri. La versione di san Girolamo, pur non essendo scevra da trascurabili difetti, supera tutte le altre per fedeltà ed eleganza di forma. L'opera del santo dalmata trovò molti ostacoli alla sua diffusione fra i fedeli che erano abituati a testi precedenti e che vedevano con sospetto ogni innovazione; tuttavia la sua penetrazione fu lenta ma progressiva finché nel VII sec. sant'Ireneo poteva scrivere che tale versione era diffusa in tutta la Chiesa d'Occidente. Col passare del tempo l'opera di san Girolamo andò soggetta a numerose alterazioni; dopo il Concilio di Trento si sentì la necessità di avere un'edizione corretta e autentica della V. e nel 1592 fu pubblicata da Clemente VIII l'edizione ufficiale, seguita da altre due edizioni, una nel 1593, l'altra nel 1598.