Scultore etrusco. Artista di Veio celebre per la menzione
che di lui fa Plinio nella sua
Storia Naturale. La tradizione gli assegna
la decorazione scultorea del primo tempio di Giove Capitolino; vi eseguì
un simulacro fittile del dio e una statua di Ercole. Il primo fu venerato dai
Romani per oltre quattro secoli e andò distrutto nell'incendio dell'83
a.C.; aveva la facciata rossa, che, ripassata ogni anno, non diminuiva mai di
vivacità. Ci è descritto da Varrone e si conosce l'ammirazione che
ne aveva Catone. Allo stesso artista, o quanto meno al suo tempo e alla sua
scuola, la critica assegna l'
Apollo di Veio, ora nel Museo romano di
Villa Giulia, e la non meno celebre
Lupa Capitolina, forse la stessa che
nel Campidoglio romano fu colpita dal fulmine nel 65 a.C. (VI sec. a.C.).