Poeta russo. Dopo la laurea in Architettura (1957)
all'università di Mosca, si dedicò alla poesia, esordendo nel 1958
con una raccolta di versi seguita, nel 1959, dal poemetto storico
Maestri, nel quale veniva narrata la vicenda dei costruttori di San
Basilio. Poeta profondo, capace di commistioni tra ironia e lirismo, fu, insieme
a E.A. Evtusenko, interprete ideale della voce giovanile meno allineata al
conformismo real-socialista. Tra le altre opere, nelle quali il linguaggio si fa
di volta in volta acceso, morbido, vivace o a tinte forti, prendendo a prestito
tecniche stilistico semantiche proprie delle arti figurative, ricordiamo:
Parabola (1960);
Mosaico (1960);
La pera triangolare
(1962), ispiratogli da un viaggio negli Stati Uniti;
Longjumeau
(1963), dedicato a Lenin;
Antimondi (1964);
Il cuore di Achille
(1966);
L'ombra del suono (1970);
Sguardo.
Poesie e poemi
(1972);
La carne imperitura (1978);
Andrej Polisadov (1980);
L'inconscio (1981);
Capomastri dello spirito (1984). Del 1981
è la commedia
Giunone e il pavone. Nel 1967
V. venne
accolto in seno all'Unione degli scrittori sovietici (n. Mosca 1933).