Pittore francese. Allievo del padre Laurent, si
perfezionò in Inghilterra e, dopo un viaggio a Costantinopoli, in Italia,
stabilendosi a Venezia (1612) e a Roma, dove rimase dal 1613 al 1627.
Inizialmente attratto dalle figure di Caravaggio e dallo spirito classico del
Guercino, di G. Reni e del Domenichino, si volse in seguito al Barocco di P. da
Cortona, dal quale prese spunto per una propria personale rielaborazione
artistica sorta dalla fusione di elementi baroccheggianti con movimenti e ritmi
compositivi sobri di stampo classico. Al periodo italiano appartengono:
Scene
della vita di san Francesco;
San Sebastiano;
Erodiade.
Richiamato in Francia da Luigi XIII, che lo nominò pittore di corte,
organizzò nel suo studio una scuola, della quale fecero parte N. Mignard,
E. Le Sueur, Ch. Le Brun, destinata a divenire il centro della nuova cultura
pittorica classico-barocchegiante francese.
V. si dedicò a vari
ambiti artistici, dalla decorazione ad affresco (notevoli, seppur perduti nella
maggior parte, quelli all'Hôtel de Bullion, all'Hôtel
Séguier, all'Hôtel Bretonvilliers, al Palais-Royal, ai castelli di
Rueil, di Chilly, di Wideville, molti dei quali ispirati da pagine della
letteratura italiana), alla realizzazione di pale d'altare (
Presentazione al
Tempio, 1641), di ritratti (
Luigi III,
re di Francia;
San
Carlo Borromeo;
Maddalena) e di quadri a soggetto storico, mitologico
e allegorico (
Fede;
Ricchezza) (Parigi 1590-1649).