Filologo e linguista tedesco. Docente
universitario a Heidelberg (1902), Würzburg (1909) e Monaco (1911), fu
grande seguace della filosofia idealistica, con particolare riferimento a quella
di B. Croce, con il quale fu legato da profonda amicizia (nel 1983 venne
pubblicato il loro
Carteggio Croce-V.,
1899-1949). Le sue
riflessioni sul linguaggio si concentrarono sullo studio della linguistica,
della stilistica, della metrica, viste come veicoli per la comprensione poetica
e, conseguentemente, come alternative storie della poesia. Tra i suoi testi
più importanti al riguardo, ricordiamo:
Positivismus und Idealismus in
der Sprachwissenschaft (1904);
Sprache als Shöpfung und
Entwicklung (1909);
Geist und Kultur in der Sprache (1925).
V.
concentrò i suoi studi anche sulle lingue e le letterature di Paesi
neolatini, con particolare riguardo all'Italia (
Italienische
Literaturgeschichte, 1900; uno studio sul Dolce Stilnovo, 1904; un commento
alla Divina Commedia, 1907-10; alcuni studi su Leopardi, 1923, su Salvatore Di
Giacomo, 1908, e sugli scrittori del primo Novecento, 1914), la Francia
(
Frankreichs Kultur und Sprache, 1929;
Französische
Philologie, 1919; saggi sui poeti provenzali Marcabru, 1913, Peire Cardenal,
1916, e Bernart de Ventadorn, 1918; saggi sui poeti francesi La Fontaine, 1919,
e Racine, 1926), la Spagna e l'America Latina (
Poesie der Einsamkeit in
Spanien, 1940; studi su Lope De Vega, 1932, sulla poetessa messicana Sor
Juana Inés de la Cruz, 1934, su Luis de León, 1943) (Hohenheim,
Stoccarda 1872 - Monaco di Baviera 1949).