Scrittore francese. Segretario d'ambasciata a Pietroburgo dal 1876 al 1882,
abbandonò in seguito la carriera diplomatica per dedicarsi
all'attività di scrittore. Il suo studio su
Il romanzo russo
(1886) ebbe il merito di diffondere anche in Francia le opere dei grandi
scrittori russi dell'Ottocento nonché le idee neocristiane in opposizione
al naturalismo e allo scientismo dei positivisti. Tra gli altri suoi scritti
citiamo i saggi
Sguardi storici e letterari (1892),
Pagine di
storia (1902),
Maksim Gorki (1905), i romanzi
Jean
d'Agrève (1897),
I morti che parlano (1899), oltre a una serie
di libri di viaggio. Membro dell'Académie Française (1888),
contribuì alla diffusione in Francia dei primi scritti di G. D'Annunzio
(Nizza 1848 - Parigi 1910).