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Vives, Juan Luis.

Umanista, teologo e pedagogista spagnolo. Nato in Spagna, si trasferì giovanissimo a Bruges, completando gli studi a Parigi e a Lovanio, dove conobbe Erasmo da Rotterdam. Docente a Lovanio, nel 1523 fu chiamato a Oxford dove insegnò sino al 1529, quando fu espulso dall'Inghilterra per aver preso posizione in favore della regina Caterina contro Enrico VIII. Si stabilì a Bruges dove morì non ancora cinquantenne. Egli riassume in sé i caratteri generali della cultura del suo tempo, con la sua passione umanistica e le sue tendenze riformatrici in campo religioso. Diede il meglio di sé nel campo della psicologia e della pedagogia, aprendo la strada allo studio dei fatti di coscienza, considerandoli come fatti naturali e perciò soggetti all'indagine sperimentale, indipendentemente da concezioni e considerazioni metafisiche e religiose sull'anima. Costruì la sua filosofia dell'educazione su basi psicologiche e alla sua pedagogia attinsero largamente i Gesuiti. Espose le sue concezioni pedagogiche nel trattato De ratione studii puerilis (1523), e soprattutto nel De disciplinis (1531), composto di tre parti, ove afferma la necessità di rinnovare profondamente l'insegnamento, sia nei programmi, sia soprattutto nel metodo didattico, basandolo sulla conoscenza della personalità dell'alunno e sul rispetto delle singole individualità. Tra le altre sue opere principali: De anima et vita (1538); De institutione foeminae christianae, scritto in difesa della cultura e dell'istruzione femminile (Valencia 1492 - Bruges 1540).