Pseudonimo di
Vittorino Rambaldoni.
Umanista italiano. Insegnò per vari anni. Nel 1423 Gian Francesco Gonzaga
lo chiamò alla corte di Mantova come precettore dei suoi figli. La villa
adibita a divertimenti di corte, nel parco della reggia, fu assegnata per il suo
compito a
V. che la chiamò Ca' Giocosa, a simbolo del carattere e
dei metodi cui voleva ispirare la sua opera educatrice. Vi si accolsero, coi
figli del duca, altri di nobili casate e poi altri ancora, d'Italia e dei Paesi
stranieri, e il totale degli allievi giunse talora fino a 70. Sostanzialmente
fedele al quadro degli insegnamenti e dei metodi umanistici,
V. li
integrava con discipline di carattere scientifico e con esercizi di carattere
ginnico e guerresco. Il suo operato, e quello dei suoi successori che per 20
anni mantennero l'istituto, esercitò un influsso spirituale enorme
nell'affermazione della seconda generazione di umanisti italiani. Documento
della sua opera di educatore rimangono le
Lettere (Feltre, Belluno 1378
circa - Mantova 1446).