Re di Sardegna. Figlio di Carlo
Emanuele III e di Polissena d'Assia-Rheinfels, non venne mai coinvolto dal padre
negli affari governativi. Salito al trono nel 1773, si sbarazzò
dell'
entourage paterno vanificando al contempo l'opera riformatrice del
padre in nome di un'accentuazione del carattere burocratico-militare
dell'assolutismo sabaudo. Legato alla Monarchia francese anche grazie al
matrimonio di due sue figlie con i conti d'Artois e di Provenza, fratelli di
Luigi XVI, nel periodo della Rivoluzione accolse i generi e parte
dell'aristocrazia in fuga, ritirando nel frattempo la propria rappresentanza
diplomatica a Parigi. I rapporti con il nuovo Governo furono sempre più
difficile arrivando, nel 1792, all'invasione e all'annessione, da parte della
Francia, di Nizza e della Savoia.
V.
A. chiese aiuto agli
Austriaci, ma questi si dimostrarono inefficaci (anche perché, nella fase
finale del conflitto, fisicamente separati dall'esercito sabaudo) e il re,
battuto a Loano (1795) e successivamente da Napoleone a Montenotte e a Millesimo
(1796), si vide costretto a sottoscrivere l'Armistizio di Cherasco e la
successiva Pace di Parigi (1796), con la quale si impegnava a cedere
definitivamente alla Francia Nizza e la Savoia e a dare ospitalità a
eventuali avanposti militari francesi in Piemonte. Alla sua morte gli successe
il figlio Carlo Emanuele IV (Torino 1726 - Moncalieri, Torino 1796).