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Viscosità.

La condizione di essere viscoso. ║ Fig. - Il trascinarsi per inerzia di un fenomeno, di una situazione: la v. dell'attuale momento politico. • Biol. - V. relativa di un liquido organico: la v. propria di liquidi organici corpuscolati e non corpuscolati rispetto all'acqua, in condizioni normali o patologiche. Nel sangue intero essa dipende essenzialmente dal numero e dal volume dei corpuscoli presenti, in particolare dagli eritrociti e dalle proteine plasmatiche; la v., inoltre, è maggiore nel sangue venoso che in quello arterioso, a causa della presenza di anidride carbonica, che determina un aumento del volume degli eritrociti. Tra i liquidi non corpuscolati, presentano v. più elevata quelli ricchi di mucina, come il liquido sinoviale. • Fis. - Attrito tra le diverse molecole di un gas o di un fluido che ne limita la mobilità e la fluidità. L'attrito interno, ovvero la resistenza allo scorrimento delle particelle di un corpo, si manifesta sotto forma di tensioni tangenziali, la cui entità dipende dalla natura del corpo: molto grandi nei solidi elastici, ancora grandi in quelli anelastici, molto più piccole nei liquidi viscosi e addirittura prossime a zero nei liquidi molto scorrevoli e nei gas. La v. viene misurata dai cosiddetti coefficienti di v. dinamica e cinematica. Il coefficiente di v. dinamica, o v. assoluta, indicato solitamente con la lettera η, è dato dal rapporto tra un qualsiasi sforzo tangenziale e la derivata temporale della corrispondente deformazione di scorrimento, caratteristico di ogni sostanza; in particolare, nei fluidi incompressibili esso è dato dal rapporto tra la tensione tangenziale e la velocità di deformazione angolare. Il valore di η è in genere lo stesso, qualunque sia la tensione tangenziale considerata; i liquidi nei quali viene meno tale indipendenza vengono detti non newtoniani. Il coefficiente di v. cinematica, invece, indicato con la lettera ν, è dato dal rapporto tra η e la densità della sostanza. Nei solidi viene definito, inoltre, un coefficiente di v. normale, dato dal rapporto tra una qualsiasi tensione normale e la corrispondente velocità di dilatazione. Nei liquidi il coefficiente di v. cresce rapidamente al crescere della temperatura, e cresce, anche se più lentamente, anche al crescere della pressione; per i gas, invece, vale la legge di Maxwell della v., secondo la quale la v. è indipendente dalla pressione, a regimi non troppo alti né troppo bassi. Il concetto di v. è riferito in genere a liquidi e a gas, ma può anche essere riferito a solidi, ad esempio metalli, quando in particolari condizioni fisiche, come l'elevata temperatura, perdono le loro caratteristiche di elasticità e resistenza per divenire simili a un fluido viscoso. Accanto alla v. assoluta di un fluido viene definita anche la v. relativa ρ, data dal rapporto tra la v. assoluta del fluido in esame e quella di un liquido campione, generalmente l'acqua a 20° C. Per le soluzioni, in particolare, si introduce la v. relativa al solvente; sempre per le soluzioni si introduce anche una v. specifica, (η - η0)/η0, dove η0 è la v. del solvente puro e η quella della soluzione, una v. ridotta, data dal rapporto tra la v. specifica e la concentrazione, e una v. intrinseca, data dal limite cui tende la v. ridotta quando la concentrazione tende a zero. ║ V. magnetica: fenomeno in base al quale, rimuovendo rapidamente il campo magnetizzante, l'induzione magnetica di una sostanza impiega un determinato tempo per riportarsi ai valori dell'induzione residua, di durata notevolmente maggiore rispetto a quello dovuto all'effetto delle eventuali correnti parassite. Tale fenomeno è dovuto alla presenza di impurezze nella sostanza stessa.