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Viscoplasticità.

Proprietà di alcuni materiali o fluidi di subire deformazioni plastiche dipendenti non solo dall'entità delle tensioni applicate, ma anche dal tempo di applicazione e dalla velocità di deformazione. I materiali che subiscono deformazioni viscoplastiche presentano un comportamento molto simile a quello dei liquidi dotati di viscosità molto elevata. Per i metalli la dipendenza delle deformazioni subite dal tempo di applicazione delle tensioni è pressoché nulla a temperatura ambiente, ma aumenta al crescere della temperatura; più precisamente, indicati con σ la tensione normale e con ε la corrispondente deformazione normale, l'equazione che esprime il legame tra la resistenza alla deformazione dei materiali metallici e la velocità di deformazione è del tipo

σ = C(dε/dt)m

dove C e m sono due costanti caratteristiche di ogni metallo, dette, rispettivamente, coefficiente di resistenza ed esponente di sensitività alla velocità di deformazione, e dε/dt indica la velocità di deformazione. Le due principali deformazioni viscoplastiche sono lo scorrimento e il rilassamento. Lo scorrimento è una deformazione che si manifesta in tutti i materiali, metallici e non metallici, a diverse temperature, sottoposti all'azione di un carico permanente per un certo periodo di tempo: ad esempio, i vetri delle finestre della case d'epoca presentano uno spessore crescente dall'alto verso il basso, per effetto dello scorrimento subito dalla lastra di vetro sotto l'azione del suo stesso peso. Il rilassamento, invece, è un fenomeno strettamente correlato allo scorrimento, per effetto del quale le tensioni presenti in una struttura, originate da carichi esterni, diminuiscono in ampiezza in un certo periodo di tempo. ║ Ramo della scienza dei materiali che studia le relazioni esistenti tra tensioni applicate e deformazioni nei materiali viscoplastici.