Pseudonimo di
E.
Lieknis. Poeta
lettone. Studioso di letteratura russa e francese, esordì nel 1907 con il
volume
Il calice nel quale erano già presenti le caratteristiche
principali della sua poesia che, strettamente ispirata dal Simbolismo francese,
si caricava di personali divagazioni celebrative della vita agreste e delle
tradizioni popolari lettoni. Seguirono le raccolte:
Divine
futilità (1919);
L'epoca e la lira (1923);
Ultime
poesie (postuma, 1941).
V.
fu inoltre autore di un importante
poema in prosa ritmica,
Straumeni (1935) e di numerosi articoli di
argomento artistico e politico (presso Jelgava 1883 - Riga 1940).