Scrittore e giornalista italiano.
Laureatosi in Lettere, intraprese i primi studi di letteratura inglese e
tradusse il
Leviathan di Th. Hobbes, pubblicato nel 1912. Si
trasferì a Roma nel 1911, collaborando a varie riviste; negli anni Venti
entrò nel giornalismo come redattore del "Resto del Carlino"
e del "Mondo" (1925-26) di G. Amendola, ritirandosi quindi dalla
professione perché avverso al Fascismo. Combattente antifascista,
V. venne condannato al carcere per alcuni anni; con il ritorno della
democrazia riprese l'attività giornalistica e fu dal 1945 al 1946
redattore capo della "Nuova Europa", la rivista di cultura e di
politica cui collaborarono eminenti personalità del mondo laico. Nominato
dapprima commissario (1946) e poi presidente (1946-69) della Società
Italiana Autori e Editori (SIAE), pubblicò
Il Fascismo visto da un
solitario (1923),
Un quarto di secolo (1925),
Romanticismo
(1931),
I partiti italiani dal 1948 al 1955 (1955),
Destino
dell'Occidente (1960) (Napoli 1887 - Roma 1972).