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Vilar, Jean.

Attore e regista francese. Laureato in Lettere e violinista jazz, si iscrisse alla scuola di recitazione del teatro L'Atelier di Parigi, dove studiò con Ch. Dullin, il quale gli affidò piccole parti nei propri allestimenti. Nel 1941 intraprese una lunga tournéé per la Francia con la compagnia La Roulotte e nel 1943 fondò una propria compagnia esordendo nella regia con Danza di morte di Strindberg. La vera consacrazione avvenne nel 1945, quando, al Théâtre du Vieux Colombier, fu regista e interprete di Assassinio nella Cattedrale, di T.S. Eliot. Profondamente motivato dall'esigenza di una più ampia divulgazione dell'esperienza teatrale verso un numero sempre maggiore di spettatori, V. allestì, nel 1947, il primo Festival di Avignone, ospitato nel cortile del palazzo dei Papi e destinato a divenire uno dei più importanti appuntamenti culturali del mondo (V. lo avrebbe diretto fino alla morte). L'idea di teatro popolare spinse V. ad accettare, nel 1951, la direzione del Théâtre national populaire (TNP), fondato da F. Gemier e ospitato all'interno del Palais de Chaillot. Aiutato nella sua opera da G. Philipe e G. Wilson, V. volle promuovere un tipo di teatro, modellato sull'esperienza del Piccolo di Milano, in cui facile fruibilità (orari flessibili, prezzi ridotti) e altissima qualità teatrale (scelta oculata di testi classici e moderni, preminenza della parola sull'apparato scenico, ecc.) fossero indissolubilmente legate. Il suo impegno politico in favore del pacifismo e del rinnovamento delle strutture sociali pose V. in profondo disaccordo con il Governo e nel 1961 portò alle sue dimissioni da direttore del TNP Tra i suoi allestimenti più importanti ricordiamo: Riccardo III, Macbeth e Sogno di una notte di mezz'estate, di W. Shakespeare; La morte di Danton, di G. Büchner; Il principe di Homburg, di H. von Kleist; L'Avaro, di Molière; Il matrimonio di Figaro, di P-A. Beaumarchais; Antigone, di Sofocle; Madre Coraggio, di B. Brecht; ecc. (Sète, Hérault 1912-1971).