Diacono romano. Dopo essersi assicurato
l'appoggio dell'imperatrice Teodora, operò affinché papa Silverio
fosse deposto sotto l'accusa di avere avuto rapporti con i Goti che assediavano
Roma e gli successe quindi al soglio pontificio nel 537. Chiamato nel 547 a
Costantinopoli da Giustiniano, fu da questi sollecitato ad pronunciare la
condanna dei Tre Capitoli. Inizialmente incerto sulla posizione da tenere, alla
fine condannò i Tre Capitoli nello
Iudicatum (548), sia a causa
delle pressioni imperiali, sia per la speranza di riportare, grazie a questo
atto, i monofisiti nell'alveo del potere papale. Successivamente però, in
attesa di indire un concilio che decidesse sulla questione,
V.
ritrattò lo
Iudicatum e si oppose ad un nuovo decreto di condanna
di Giustiniano (551). Ma alla fine, stanco e malato, nel 553
V.
aderì alla condanna dei Tre Capitoli emessa dal concilio convocato da
Giustiniano, provocando con ciò la separazione da Roma dei vescovi
dell'Africa, della Gallia, dell'Italia settentrionale, dell'Illiria e della
Dalmazia.
V. morì a Siracusa, sulla via del ritorno a Roma (m.
Siracusa 555).