Città in provincia di Pavia, 37 km a
Nord-Ovest del capoluogo; è situata a 116 m s/m., nella Lomellina
superiore, tra il Ticino e il torrente Terdoppio. 57.450 ab. CAP 27029. •
Econ. - Polo industriale nel settore calzaturiero, ha sviluppato anche un
notevole indotto produttivo (concerie, tomaifici, lavorazione della gomma,
macchine per calzaturifici, ecc.). Conta inoltre industrie tessili, delle
confezioni, della carta e delle materie plastiche. È anche centro
commerciale (vi si svolge il Salone internazionale delle calzature) e agricolo
(pioppicoltura). • St. - Centro fortificato già in epoca romana,
grazie alla sua posizione geografica divenne centro del comitato di Bulgaria.
Strappata dai Milanesi a Pavia (alla quale era stata concessa nel 1154 da
Federico Barbarossa) nel 1157, fu da questi riconquistata ancora nel 1201 e nel
1212; entrò definitivamente a far parte della signoria milanese con i
Torriani e vi rimase anche con il passaggio del potere ai Visconti e, quindi,
agli Sforza. Con l'arrivo dei Francesi la città fu attribuita da Luigi
XII a Gian Giacomo Trivulzio, ma per tutta la prima metà del Cinquecento
fu di fatto privata di un governo stabile a causa del rapido succedersi degli
occupanti. Gravemente danneggiata durante la guerra condotta da Carlo V in
Italia, con il convegno di Bologna (1530)
V. passò con l'intero
ducato di Milano a Francesco II Sforza. Il lungo periodo di pace successivo fu
interrotto prima dai Savoia, che presero brevemente la città nel 1645, e
quindi dai Francesi, che la occuparono nel 1658. Nel 1696 a
V. fu
stipulato un accordo tra i rappresentanti di Francia, Austria, Inghilterra e del
duca di Savoia per mettere fine alla guerra di Augusta. Con la pace di
Aquisgrana (1748)
V. passò ai Savoia. • Arte - La più
significativa testimonianza storico-architettonica di
V. è la
splendida piazza Ducale, eseguita su progetto di Bramante. La vasta piazza
rettangolare è circondata per tre lati da una serie di edifici porticati,
mentre sul quarto lato si affaccia il duomo con facciata barocca, riedificato
nel 1532-53 da Antonio da Lonate sul precedente edificio quattrocentesco. Sul
lato Sud si eleva la torre civica, anch'essa progettata dal Bramante, alta 60 m,
che appartiene al castello visconteo-sforzesco (XIV sec.). Opere di Bartolino da
Novara, ma rinnovate, sono le chiese di San Francesco e di San Pietro Martire.
Nel museo civico, pinacoteca e raccolta paleontologica e archeologica. A 3 km da
V. si trova la villa sforzesca, con pianta quasi quadrata e quattro
palazzotti angolari, costruita nel 1486 da Guglielmo da Cassino come fattoria e
tenuta di caccia per Ludovico il Moro.
Il duomo di Vigevano
Visita virtuale della Piazza Ducale di Vigevano