Musicista italiano. Allievo di A. Willaert,
sacerdote, si mise al servizio degli Estensi di Ferrara (dal 1535),
trasferendosi poi a Roma al seguito del cardinale Ippolito d'Este. Maestro di
cappella a Vicenza (1563-65), morì di peste a Milano, dopo essere
divenuto dal 1570 rettore della chiesa di San Tommaso. Ottimo organista e
cembalista, fautore, in polemica con V. Lusitano, del principio greco della
composizione musicale secondo i tre generi diatonico, cromatico ed enarmonico,
dovette la sua notorietà soprattutto all'opera teoretica
L'antica
musica ridotta alla moderna prattica (1555), nella quale espose le sue
teorie, comprovate poi dalla costruzione di un
archicembalo, sorta di
cembalo a sei tastiere, e successivamente di un
arciorgano. Fu autore di
quattro libri di mottetti e di cinque libri di madrigali a cinque voci (Vicenza
1511 - Milano 1576).