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Viaggi di Gulliver in vari Paesi lontani del mondo, I.

Satira in quattro parti dello scrittore irlandese J. Swift. Pubblicata nel 1726, venne concepita da Swift per rappresentare, con toni che, da leggeri e scherzosi, si fanno via via sempre più amari e graffianti, un attacco alla società inglese del periodo sia in ambito politico, sia in ambito culturale e sociale. Nella prima parte Lemuel Gulliver, chirurgo imbarcato su un mercantile, racconta del suo naufragio nell'isola di Lilliput, abitata da minuscoli esseri alti solo sei pollici (nell'isola il rapporto delle cose con il mondo degli umani è di un pollice a un piede). La minutezza delle dimensioni del mondo fa sì che la pomposità, la magniloquenza, la solennità dell'imperatore e la veemenza presente nelle diatribe tra cittadini e dirimpettai risultino profondamente ridicole, mentre facilmente riconoscibili nelle discussioni tra portatori di tacchi alti e tacchi bassi e tra i teorici del lato dal quale iniziare a rompere le uova sono i partiti politici e i rappresentanti ecclesiastici inglesi. La seconda parte vede Gulliver arrivare per errore a Brobdingnag, terra dove gli abitanti sono alti come campanili e dove il sovrano, viste le dimensioni dell'ospite e ascoltata la sua testimonianza circa il suo luogo d'origine, arriva a concludere che i suoi compatrioti debbano essere dei piccoli vermi. L'isola di Laputa e la confinante città di Lagato diventano il luogo dove Swift, nella terza parte dell'opera, prende di mira i filosofi, gli scienziati, gli storici e gli inventori, talmente coinvolti dalle proprie speculazioni da perdere di vista il legame con la realtà. Sempre nella terza parte Gulliver si reca sull'isola di Glubdubdrib, degli Stregoni, dove, parlando con i grandi uomini dell'antichità riesce a scoprire gli inganni storici messi in atto da scrittori ed eruditi; qui vi incontra anche gli Struldbrug, esseri appartenenti a una razza immortale che si rivelano profondamente infelici vista la loro condanna al tedio eterno. Nell'ultima parte Gulliver parla del paese dei saggi cavalli Houyhnhnms, virtuosi abitanti di una società prospera e serena, messi a confronto con gli Yahoo, bipedi degenerati e brutali, da Swift considerati alter-ego degli uomini, per i quali viene auspicata l'estinzione graduale. L'opera, successivamente riletta in chiave semplice e destinata al pubblico infantile, venne portata più volte sugli schermi cinematografici (ricordiamo la versione del 1960, diretta da J. Sher, o quella del 1977, diretta da P.R. Hunt).