Centro nel comune di Castiglione della
Pescaia; è situato a 344 m s/m., su un'altura sovrastante il margine
settentrionale della pianura grossetana, nei pressi del sito che ospitava
l'acropoli etrusca da cui deriva il suo nome. 382 ab. CAP 58040. • St. -
La storia di
V., prospera città della dodecapoli etrusca, rimane
in gran parte oscura; la tradizione colloca in questo centro la nascita delle
insegne delle magistrature etrusche, successivamente fatte proprie dai Romani
(littori, sella curule, toga pretesta, ecc.);
V. avrebbe anche offerto il
suo sostegno ai Latini contro Tarquinio Prisco. Agli inizi del III sec. a.C. fu
probabilmente sottomessa dai Romani come città federata; nel I sec. a.C.
sarebbe stata eretta in municipio. I resti della città furono rinvenuti
nel 1880 da Isidoro Falchi. • Arte - Dell'antico abitato si conservano
tratti della cinta muraria di età arcaica e resti di costruzione di epoca
ellenistica. Intorno all'abitato si trovano estese necropoli villanoviane, con
tombe di diverso genere ed epoca (VIII-III sec. a.C.): dalle tombe a pozzetto
con circolo di pietra, alle tombe a fossa con circolo di pietra, alle tombe a
cassone, a cameretta e a tumulo (si ricorderanno le monumentali tombe della
Pietrera e del Diavolino). Notevoli i corredi funerari di epoca orientalizzante;
oltre a gioielli, monili d'oro e d'argento, vasi, tripodi e altri oggetti
realizzati nella città si trovano oggetti provenienti dall'Oriente e
dalla Grecia (ceramiche, vasellame d'argento e di bronzo), nonché
dall'Europa centrale (spade, situle).