Regione storica della Germania, inclusa
attualmente per la maggior parte della sua estensione nel Land di Renania
Settentrionale-
V.; una parte minore della
V., corrispondente alla
regione di Osnabrück, rientra, invece, nel Land della Sassonia Inferiore.
In passato hanno fatto parte della
V. anche alcune città (Bochum,
Dortmund) attualmente comprese nell'agglomerazione della Ruhr. La parte
nord-occidentale della regione, completamente pianeggiante, appartiene al
Bassopiano Germanico; la sezione orientale della
V. è
caratterizzata, invece, dai rilievi della Selva di Teutoburgo e dei
Wiehengebirge e dalle modeste alture del Sauerland e dei Rothaargebirge. •
Econ. - La
V. si presenta come una realtà meno dinamica e
sviluppata rispetto al resto della Renania Settentrionale-
V., il
più prospero Land tedesco. La regione può contare comunque su
notevoli risorse naturali e su industrie di rilievo. Particolarmente importante
è il settore tessile a Bielefeld e a Münster; quest'ultima
città (capoluogo storico della regione) si caratterizza anche per le
notevoli funzioni commerciali. Un altro centro importante è Paderborn.
• St. - Già parte del ducato di Sassonia, nel 1180, colpito da
bando imperiale Enrico il Leone, la
V. fu costituita da Federico
Barbarossa nell'omonimo ducato (corrispondente, tuttavia, solo a una parte della
regione geografica), infeudato all'arcivescovo di Colonia, sotto il quale ebbe
un'amministrazione autonoma e un governatore (
Landdrost). In seguito alla
secolarizzazione del principato ecclesiastico di Colonia (1803), il ducato di
V. passò al granduca di Assia-Darmstadt; con la Pace di Tilsit
(1807) fu inserito nel Regno di
V. (V.
OLTRE). Il Congresso di Vienna sancì il passaggio dell'ex ducato
alla Prussia, che la unì ad altri territori, dando origine alla provincia
di
V. ║
Pace di V.: con questo nome vengono indicati, nel
loro insieme, i due trattati stipulati nel 1648, che sancirono la conclusione
della guerra dei Trent'anni. Il Trattato di Osnabrück fu sottoscritto il 6
agosto dall'Impero, dalla Svezia e dai Paesi protestanti, quello di Münster
fu firmato l'8 settembre dalla Francia e dall'Impero (la pubblicazione di
entrambi i trattati ebbe luogo, tuttavia, il 24 ottobre). Sin dal 1644 si erano
riunite le delegazioni dei Paesi interessati; a Münster quelle degli Stati
cattolici, a Osnabrück quelle degli Stati protestanti. Nei trattati vennero
affrontate, oltre all'articolazione interna dell'Impero, questioni di carattere
territoriale e di natura economico-religiosa. Alla Francia venne riconosciuto
ufficialmente il possesso dei tre Vescovati di Metz, Toul e Verdun e il dominio
di Pinerolo; le venne assegnata, inoltre, la giurisdizione sull'Alsazia (fatta
eccezione per Strasburgo), sottratta così a quella austriaca. La Svezia
acquisì la Pomerania occidentale, Brema, Stettino e altre località
e si garantì il controllo, molto importante sul piano commerciale, delle
foci dei fiumi Oder, Elba e Weser; avendo incorporato territori tedeschi, lo
Stato svedese divenne un Principato tedesco, con diritto di sedere alla dieta
imperiale. A Federico Guglielmo, nuovo elettore del Brandeburgo, vennero
attribuiti, oltre che la restante parte della Pomerania, i vescovati di
Halberstadt, Kammin, Magdenburgo, Minden. La Baviera, cui fu confermato
definitivamente l'Elettorato, acquisì l'Alto Palatinato. Il Basso
Palatinato venne nominato elettorato indipendente (gli elettorati divennero
così otto), affidato al figlio di Federico V. Ai Savoia fu riconosciuto
il possesso di Alba, Trino e altri territori del Monferrato. Alla Svizzera venne
riconosciuta l'indipendenza dall'Impero. Agli Stati germanici membri dell'Impero
fu conferita autonomia di governo e possibilità di stringere alleanze
senza il consenso dell'Imperatore, il quale doveva, invece, sottoporre
all'approvazione della dieta importanti decisioni, relative alla guerra e alla
pace e all'imposizione di tributi. In merito alle questioni religiose, venne
confermato quanto previsto dai Trattati di Passavia e di Augusta, venne
riconosciuta la distribuzione della proprietà così come si
presentava nel 1624, venne confermato il principio
cuius regio,
eius
religio (con possibilità di lasciare il Paese per i dissidenti); alla
religione calvinista furono accordati gli stessi diritti riconosciuti a quella
luterana con la Pace di Augusta. Da una valutazione complessiva della pace di
V. emerge un sostanziale indebolimento del potere imperiale e un notevole
successo della Francia e della Svezia, sua alleata; gli accordi sottoscritti
segnarono comunque la fine dei grandi conflitti a sfondo religioso. Nei Trattati
di
V. non vennero discussi i rapporti franco-spagnoli e il conflitto tra
le due potenze si protrasse fino al 1659 (Pace dei Pirenei); venne, invece,
ratificata l'indipendenza delle Province Unite, riconosciuta dalla Spagna il 30
gennaio 1648. ║
Regno di V.: entità politica creata nel 1807
da Napoleone per il fratello Girolamo Bonaparte. Nel Regno confluirono
l'Altmark, la contea di Nietberg, diversi territori dell'Assia, del Hannover,
della Prussia, della Sassonia. Nel novembre 1807 fu promulgata una Costituzione
modellata su quella francese. La politica vessatoria, soprattutto sul piano
fiscale, messa in atto dai funzionari del Regno, causò grave danno alla
popolazione, che espresse il proprio disappunto in tentativi di rivolta, il
più importante dei quali fu guidato nel 1809 dal maggiore prussiano F.
von Schell. Tra il 1810 e il 1811 Napoleone privò il Regno di alcuni
territori per favorire la politica del blocco continentale. Nel settembre 1813
l'occupazione degli alleati segnò di fatto la fine del Regno, abbandonato
definitivamente da Girolamo il 26 ottobre.
Il regno di Vestfalia al momento della sua costituzione (1807)