Stats Tweet

Vespa.

Zool. - Termine con cui vengono indicate le varie specie di insetti imenotteri appartenenti alla famiglia dei Vespidi, temuti per il pungiglione velenoso di cui sono dotate le femmine. Diffuse un po' ovunque nel mondo (circa 3.000 specie), le v. sono insetti di dimensioni medio-grandi, contraddistinti dall'addome peduncolato e dai colori contrastanti gialli e neri, talora anche rossastri, del corpo. Le ali anteriori a riposo sono ripiegate nel senso della lunghezza e disposte ai lati dell'addome. Prevalentemente diurne, ottime volatrici, le v. sono dotate di un apparato boccale masticatore con mandibole robuste. Sia che vivano solitarie (rafiglossini, degli zetini e degli eumenini) sia che formino società più o meno numerose (polibiini, ropalidiini, polistini, vespini, ecc.), esse costruiscono dei nidi, detti vespai (V.), assai diversi a seconda delle specie, nei quali allevano le larve, che sono cieche, apode e tozze. Le società poliginiche sono costituite da alcune femmine fecondate e ovificanti, le uniche a sopravvivere durante le stagioni fredde, da numerose operaie, rappresentate da femmine sterili adibite a tutti i lavori del nido e, alla fine dell'estate, da un numero variabile di maschi prodotti da uova non fecondate delle operaie e destinati a morire dopo l'accoppiamento. Le società monoginiche sono formate dalle stesse classi di individui ma da una sola femmina fecondata, la regina. In autunno, dopo la fecondazione della o delle femmine fertili, tutti i componenti della società muoiono e solo queste ultime, rifugiatesi in un qualunque ricovero, sopravvivono fino alla primavera dell'anno successivo allorché fondano un nuovo nido. Queste società possono raggiungere dimensioni notevoli e diventare delle vere e proprie minacce per gli altri animali e per l'uomo. Le v. adulte si nutrono prevalentemente di nettare, di sostanze dolci estratte dai fiori e di prodotti zuccherini, tuttavia non disdegnano neanche altri insetti, che vengono paralizzati grazie alla puntura velenosa, ridotti in pezzi e divorati. Le larve sono carnivore. Talvolta tra queste e le v. adulte (nutrici) si instaura un rapporto di scambio, noto come trofallassi, per cui le prime producono un liquido salivare graditissimo alle nutrici che portano loro dei bocconi formati da pezzi di insetti. In Italia si trovano il calabrone (Vespa crabro), il più grosso e temibile dei Vespidi italiani, la Vespula vulgaris, l'Eumenes pomiformis e alcune altre specie. ║ Fig. -Avere un vitino da v.: di donna con la vita molto sottile. • Giorn. - Titolo di articoli in cui si fa una critica polemica su argomenti politici.