Uomo politico sudafricano. Docente di
Psicologia (1927-37) presso l'università di Stellenbosch, nel 1937
divenne direttore del quotidiano "Die Transvaaler", strumento del
Partito nazionale favorevole al regime di estrema segregazione razziale.
Convinto sostenitore della separazione tra Unione Sudafricana e Gran Bretagna,
si oppose all'entrata in guerra a fianco di quest'ultima, pubblicando (1942) una
proposta per una Costituzione repubblicana. Con l'assunzione del potere da parte
del Partito nazionalista (1948),
V. divenne senatore e due anni dopo il
primo ministro D.F. Malan lo designò ministro per gli Affari indigeni,
carica che
V.
mantenne sino al 1958 uniformando la propria azione
ai principi dell'apartheid di cui egli stesso fu tra i maggiori pianificatori.
Alla morte di J. Strydom (1958),
V. ottenne la guida del Partito
nazionalista e la nomina a primo ministro, favorendo il distacco dal
Commonwealth e la trasformazione in Repubblica (1961) del Paese. Nel corso del
suo Governo, lo statista inasprì la politica isolazionista del partito,
confermata dalla vittoria nelle elezioni del 1966, anno in cui lo stesso
V. venne assassinato durante una seduta parlamentare (Amsterdam 1901 -
Città del Capo 1966).