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Vertìgine.

(dal latino vertigo, der. di vertere: girare, capovolgere). Ant. - Rotazione dei corpi celesti. • Med. - Alterazione della sensibilità spaziale, transitoria o a lunga durata, accompagnata da una sensazione di spostamento degli oggetti intorno al proprio corpo (v. oggettiva) o di rotazione del proprio corpo rispetto all'ambiente (v. soggettiva). Tale disturbo, spesso affiancato da nausea, vomito e da altri disordini neurovegetativi (pallore, sudorazione, nistagmo, bradicardia, acufeni, ecc.), ha una durata oscillante da pochi minuti a qualche ora, soprattutto se connesso a una disfunzione endocranica. La v. può avere cause differenti e di gravità variabile, essendo legata a malattie dell'orecchio interno e medio, a disturbi del cervelletto e di altre zone della corteccia cerebrale, a sindromi ipertensive, a stati tossici, a turbamenti dell'emodinamica cerebrale, ecc. La v. soggettiva, in particolare, può risultare una manifestazione della sindrome di Menière (V. MENIÈRE, SINDROME DI). La cura si prospetta diversa a seconda dell'origine patologica delle v. ║ Capogiro. ║ Fig. - Cosa, avvenimento, ricchezza, velocità da far venire le v.: eccessive, sbalorditive, che fanno girare la testa. ║ Fig. - Avere le v.: stravedere, avere le traveggole. ║ Fig. - Perdita momentanea dell'equilibrio psichico, sentimentale, ecc.