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Versailles.

Città (85.900 ab.) della Francia settentrionale, nella Regione Parigina, 15 km a Sud-Ovest dal centro della capitale francese; è capoluogo del dipartimento di Yvelines. • Econ. - Tra i più importanti centri della cintura parigina, presenta il doppio aspetto di città residenziale e industriale (industrie chimiche, alimentari, elettriche e belliche). • St. - Divenuta, a tutti gli effetti, capitale del Regno nel 1682, quando Luigi XIV ne scelse il castello quale residenza principale, durante la Rivoluzione la città fu sede degli Stati Generali, convocati nella sala dei Menus-Plaisirs il 5 maggio 1789; nell'ottobre dello stesso anno venne però abbandonata dai reali costretti a ritirarsi a Parigi. Nel 1837 Luigi Filippo operò la trasformazione della reggia in un museo, mentre nel 1871, il 18 gennaio, Guglielmo I di Prussia vi venne proclamato imperatore di Germania nella cosiddetta galleria degli Specchi, luogo che avrebbe ospitato, alla fine della prima guerra mondiale, anche la firma del trattato di pace con la Germania (28 giugno 1919). Il 20 marzo 1871 una delle sale del castello di V. ospitò l'Assemblea nazionale, proveniente da Bordeaux, e tra i mesi di marzo e maggio dello stesso anno la reggia divenne sede del Governo costretto alla fuga dall'esperienza della Comune. Nel 1879 il Parlamento si trasferì definitivamente a Parigi, ma, fino al 1953, le votazioni per l'elezione del presidente della Repubblica continuarono a essere svolte nella sala dell'ex Assemblea nazionale. ║ Assemblea di V: Assemblea nazionale che resse la Francia dopo la caduta del Secondo Impero. Prima ubicata a Bordeaux, dal 1871 al 1879 si spostò a V. da dove ratificò la pace con la Germania (18 maggio 1871; V. FRANCOFORTE, Trattati di Francoforte) e decise la repressione della Comune parigina. Formata da una maggioranza monarchica, l'Assemblea decretò infine la svolta repubblicana per il Paese, determinando la nascita della Terza Repubblica. (V. REPUBBLICANO, Politica, Movimento repubblicano francese, e FRANCIA, Storia). ║ Trattati di V.: serie di trattati stipulati presso il castello di V. nel corso dei secoli. ║ 1756: trattato di alleanza stipulato il 1° maggio tra Francia e Austria contro Prussia e Gran Bretagna, causa del cosiddetto "rovesciamento delle alleanze" che condusse successivamente (1757) la Francia a intervenire nella guerra dei Sette anni a fianco dell'Austria e contro la Prussia. Il trattato sanciva inoltre una clausola segreta in base alla quale le due potenze contraenti si impegnavano ad assistersi vicendevolmente in caso di aggressione da parte di un altro Paese (con l'esclusione di un conflitto tra Francia e Inghilterra). ║ 1768: sottoscritto il 15 maggio tra la Francia e la Repubblica di Genova, decretava la cessione della Corsica al Regno di Francia in cambio di due milioni di lire. Il trattato si configurò quale completamento dei due precedenti Trattati di Compiègne del 1756 e 1764. ║ 1783: trattato di pace firmato il 3 settembre dagli Stati europei intervenuti contro la Gran Bretagna nella guerra d'Indipendenza americana, contemporaneo a quello sottoscritto a Parigi (V. PARIGI, Trattati di Parigi) tra Gran Bretagna e Stati Uniti. In base agli accordi, la Francia dovette restituire alcune delle Antille occupate durante la guerra, e la Gran Bretagna rese alla Francia il Senegal, Tobago e alcune località indiane, mentre alla Spagna furono riconsegnate Minorca e la Florida in cambio di New Providence. ║ 1919: stipulato il 28 giugno dalla Germania e dalle forze alleate, stabilì le pesantissime condizioni di resa della Nazione sconfitta: l'adesione obbligatoria della Repubblica di Weimar alla Società delle Nazioni; la cessione definitiva dell'Alsazia-Lorena e temporanea della regione della Saar alla Francia (ritornata alla Germania successivamente al plebiscito del 1935); la cessione dell'Alta Slesia, Posnania e del Corridoio polacco alla Polonia, della libera città-Stato di Danzica alla Società delle Nazioni, dello Schleswig settentrionale alla Danimarca, dei distretti di Eupen e di Malmédy al Belgio; l'internazionalizzazione di tutti i fiumi tedeschi e l'occupazione della riva sinistra del Reno per 15 anni; la perdita di tutti i possedimenti coloniali; il pagamento (parte in denaro e parte in materie prime) dei danni causati dal conflitto, la cui stima sarebbe stata determinata da un apposita commissione; il ridimensionamento netto dell'esercito tedesco, che avrebbe dovuto essere limitato a 100.000 soldati, a una flotta di 108.000 t e che avrebbe negato la presenza dell'aviazione. A tali condizioni, che parimenti alle altre sarebbero entrate in vigore il 20 gennaio 1920, si aggiunsero il divieto di acquistare o produrre armi pesanti, il controllo alleato sulle fabbriche d'armi e la consegna della produzione eccedente. La delegazione tedesca non partecipò ai lavori preparatori del trattato, essendone stata informata in ritardo, e venne infine costretta ad approvarne le sanzioni sotto la minaccia dell'ultimatum alleato (decretato dai 27 Stati dell'Intesa). Il trattato, la cui prima parte (artt. 1-26) raccolse lo Statuto della Società delle Nazioni, suscitò in Germania e successivamente tra gli Stati revisionisti (Germania, Italia, Ungheria; V. REVISIONISMO, Politica) reazioni polemiche e un acceso risentimento, facilitando le recriminazioni e l'ascesa della destra nazionalista nel Paese sconfitto. • Arte - La città si estende partendo da un nucleo centrale di chiaro stampo scenografico barocco, con una grossa piazza d'armi, antistante il castello, dalla quale dipartono tre strade principali, per arrivare ai quartieri periferici, di costruzione via via più recente con il procedere verso la periferia. Tra i luoghi di maggior interesse, oltre al castello (V. OLTRE), si ricordano: la chiesa, poi divenuta cattedrale, di Saint-Louis (1742-54); la chiesa di Notre Dame (1684), progettata da J.H. Mansard; il palazzo degli Affari Esteri (XVIII sec.), oggi sede della Biblioteca civica, nel quale sono presenti ricchi saloni e sculture in legno; il Museo Houdon, che raccoglie busti originali dello stesso J.-A. Houdon, oltre a una serie di sculture, mobili, disegni e dipinti dei secc. XVII e XVIII. ║ Il castello: fatto erigere da Luigi XIII come padiglione di caccia (1624), venne successivamente (1661) fatto restaurare e ampliare da Luigi XIV. Nel 1668 L. Le Vau vi costruì nuove parti su tre lati del nucleo originario, contribuendo anche alla realizzazione di un'ampia facciata rivolta verso il parco. Nel 1678 l'ala antistante i giardini venne rimaneggiata da Mansard, mentre verso la fine del XVII sec. lo stesso Mansard e R. de Cotte si adoprarono nell'aggiunta della cappella e del Trianon (V.). All'epoca di Luigi XV vennero affidati nuovi ampliamenti a G. Gabriel, che curò anche l'edificazione del Piccolo Trianon, nel cui parco è presente il famoso Hameau di Maria Antonietta, piccolo borgo agreste fatto erigere qualche anno dopo dalla regina. Verso la metà del XIX sec. Luigi Filippo, dopo anni di abbandono, si impegnò nel restauro del castello che, in parte, venne trasformato in museo (tra le opere conservate tuttora nelle sue sale, soprattutto nella cosiddetta galleria delle Battaglie, spiccano i ritratti di J.-M. Nattier e della pittrice di corte E. Vigée-Lebrun, oltre a dipinti di J.-L. David, A.-J. Gros ed E. Delacroix). Oggi il castello ospita anche il Museo storico di V. Di particolare interesse anche i giardini del castello, la cui sistemazione venne affidata ad A. Le Nôtre che, a partire dal 1661, li fece divenire uno dei più brillanti esempi di giardini alla francese, ricchi di statue, siepi e fontane.
La reggia di Versailles

L'Europa dopo il trattato di Versailles (1919)