Rivista letteraria fondata nel 1956 a Milano da L.
Anceschi. Pubblicata dapprima bimestralmente e poi con cadenza trimestrale, ebbe
diversi editori e costituì l'organo critico e di sprovincializzazione
della letteratura italiana contemporanea; partita da un approccio
fenomenologico, caro ad Anceschi, favorì la circolazione delle nuove
espressioni d'avanguardia e di innovativi metodi d'indagine (psicoanalisi,
filosofia, antropologia culturale, ecc.). Tra i collaboratori della rivista,
esponenti delle neoavanguardie, vanno ricordati E. Sanguineti, E. Balestrini, A.
Porta, A. Giuliani, E. Pagliarini, G. Manganelli, U. Eco. Spostata la redazione
a Bologna (1973), dopo la morte del fondatore (1995) una nuova serie del
V. venne edita a cura del gruppo storico della rivista.