Matematico italiano. Formatosi a Zurigo e a
Roma, dal 1880 al 1881 si trasferì a Lipsia, perfezionandosi alla scuola
di F. Klein. Dal 1881 ricoprì la cattedra di Geometria analitica e di
Geometria superiore all'università di Padova, fu deputato al Parlamento
del Regno e poi (1904) senatore, ricevendo inoltre riconoscimenti dall'Accademia
dei Lincei e dall'Accademia delle Scienze di Torino, che lo nominarono proprio
socio. Autore di pochi testi,
V. è tuttavia ricordato tra i
fondatori della geometria proiettiva iperspaziale e tra i precursori dello
studio della geometria non archimedea, dimostrando l'indipendenza del postulato
del matematico greco dalle altre proposizioni di geometria elementare. Al nome
di
V. è legata una superficie bidimensionale (
superficie di
V.), appartenente a uno spazio a cinque dimensioni e in grado di essere
rappresentata birazionalmente su un piano proiettivo (Chioggia, Venezia 1854 -
Padova 1917).